AGI - Raggiungere l'obiettivo "Fame Zero" entro cinque anni sarà possibile solo con una volontà autentica, non con semplici dichiarazioni solenni. Papa Leone XIV ha pronunciato questa affermazione durante il suo discorso alla plenaria della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, tenutasi oggi presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) a Roma, in occasione dell'80° anniversario dell'organizzazione. "Oggi siamo chiamati a rispondere a una domanda fondamentale: a che punto siamo nella lotta contro il flagello della fame, che continua ad affliggere una parte significativa dell'umanità?", ha affermato il Papa, invitando "non solo i leader aziendali e i responsabili politici", ma anche le agenzie governative, le istituzioni pubbliche, la società civile, le ONG e il mondo accademico a partecipare alla soluzione del problema, "senza dimenticare che chi soffre la fame non è uno straniero, ma mio fratello". Il Papa ha poi denunciato la "strategia crudele" di usare la fame come arma di guerra, una pratica contraria al diritto internazionale. "Le situazioni di conflitto hanno riproposto l'uso del cibo come arma di guerra, contraddicendo il lavoro svolto dalla FAO in questi 80 anni", ha affermato il Papa, ricordando che «privare intere comunità e popoli dell'accesso al cibo» è proibito dal diritto internazionale umanitario, che proibisce "senza eccezioni gli attacchi contro i civili e contro i beni essenziali alla popolazione".
Presente anche il capo di Stato, Sergio Mattarella. "Assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni". "Le Istituzioni multilaterali più direttamente impegnate nella lotta all'insicurezza alimentare sono strumenti preziosi ed esprimono consapevolezza della indivisibilità dei destini umani". "Il 'Museo e Rete per l'Alimentazione' è un'iniziativa che, oltre a consentirci di ripercorrere la storia di un'Istituzione internazionale che siamo lieti di ospitare a Roma sin dal 1951, trasmette un importante messaggio di un impegno che via via si è sempre più precisato nella sua valenza strategica: dalla sicurezza alimentare alla sostenibilità degli ecosistemi. Il percorso per raggiungere questi obiettivi - già da tempo tracciato nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite - resta purtroppo in gran parte ancora da attuare, ivi inclusa l'aspirazione a un mondo senza più fame". "È un triste paradosso che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con rilevanti applicazioni al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile". Per poter essere protagonisti, ha osservato Mattarella, "i cittadini devono essere informati, la conoscenza rimane il primo motore per stimolare un maggiore impegno, orientando le energie soprattutto delle nuove generazioni per accogliere le sfide e rendere possibile la costruzione di un futuro più equo".
Da parte sua, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha annunciato che l'Italia svolgerà un ruolo di primo piano nella distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza e nelle successive fasi di ricostruzione e sicurezza, in collaborazione con l'Unione Europea, i governi egiziano e giordano e le Nazioni Unite. "L'Italia sta preparando una nuova fornitura di aiuti alimentari per Gaza, la più importante dall'inizio della crisi: 100 tonnellate in totale", ha aggiunto, ringraziando la FAO, il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) per la loro collaborazione al programma "Cibo per Gaza". Il ministro degli Esteri italiano ha poi indicato che il governo ha nominato Bruno Archi, attuale Rappresentante Speciale presso la FAO, Inviato Speciale per la Ricostruzione a Gaza, che "si occuperà anche degli aspetti umanitari".
Oltre alla situazione della sicurezza alimentare a Gaza e in Ucraina, Tajani ha sottolineato che è necessario porre l'accento anche sulla situazione in Sudan. L'Italia ha rafforzato il suo impegno in Africa attraverso il Piano Mattei e le agende del G7 e della NATO. Il ministro ha poi affermato che l'Italia intende aiutare i Paesi africani a sfruttare le risorse del sottosuolo per ridurre la povertà, ma anche a mettere a disposizione la propria competenza nella tecnologia satellitare. Il vice presidente del Consiglio ha sottolineato "l'importanza di applicare tecniche di evoluzione assistita in agricoltura, che migliorano la capacità produttiva per affrontare al meglio le crisi climatiche sempre più frequenti. La combinazione di queste tecnologie consente alle aziende agricole di controllare tutte le operazioni, dalla semina al raccolto, promuovendo così l'agricoltura di precisione, che richiede meno pesticidi e meno acqua".
Il capo della diplomazia italiana ha concluso esprimendo il suo orgoglio per aver ospitato il primo Forum euromediterraneo sull'acqua a Roma nell'ottobre 2026, nonché una riunione dei ministri degli Esteri e dell'Ambiente dell'Unione per il Mediterraneo dedicata alle risorse idriche nello stesso anno. Tajani ha anche sottolineato l'importanza di questo tema nella lotta all'insicurezza alimentare. "Alcune priorità trascendono opinioni e posizioni politiche. La difesa della vita ci riguarda tutti", ha concluso.