AGI - Il Secondo Vertice Africano sul Clima (ACS2) si è concluso ad Addis Abeba con l'adozione di una dichiarazione congiunta da parte dei capi di Stato e di governo del continente. Al termine dell'incontro di tre giorni, i partecipanti hanno adottato una dichiarazione congiunta che si impegna a trasformare l'Africa in un polo globale per le energie rinnovabili e le soluzioni climatiche. Chiudendo il vertice, il presidente etiope Taye Atske Selassie ha affermato che l'incontro ha dimostrato che l'Africa "non è vittima di una crisi che non ha creato", ma piuttosto "un polo globale per le soluzioni climatiche". "La nostra visione è chiara. Ci impegniamo a costruire un continente prospero, resiliente e verde", ha dichiarato Taye.
"È un'ingiustizia che oltre 600 milioni di africani vivano ancora senza accesso all'elettricità. La nostra azione per il clima deve iniziare con ingenti investimenti nelle energie rinnovabili e un appello alla giustizia climatica", ha aggiunto. La dichiarazione del vertice si basa su tre pilastri: accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili; costruire una coalizione dei principali produttori minerari africani per garantire un valore equo nelle catene di approvvigionamento globali; e proteggere il patrimonio naturale dell'Africa attraverso partnership di riforestazione, chiedendo al contempo finanziamenti equi e prevedibili da parte della comunità internazionale.
Il documento sottolinea la necessità di riformare l'architettura globale della finanza climatica per ridurre l'onere del debito africano e rendere la finanza climatica una via verso la sovranità, "non verso la servitù". Sottolinea inoltre l'importanza di rafforzare le istituzioni africane e ridurre i rischi di investimento attraverso partenariati pubblico-privati. "L'Africa non è un problema da risolvere. L'Africa è una soluzione da sostenere", ha affermato Bankole Adeoye, Commissario dell'Unione Africana per gli Affari Politici, la Pace e la Sicurezza, sottolineando che il vertice ha spostato l'agenda climatica dell'Africa "dalla crisi all'opportunità, dagli aiuti agli investimenti e dalle prescrizioni esterne all'innovazione guidata dall'Africa". "Che le nostre azioni siano all'altezza delle nostre ambizioni. Che la nostra unità illumini la strada da percorrere", ha aggiunto.
Il vertice ha riunito capi di Stato africani, rappresentanti della società civile, ricercatori e partner internazionali per discutere di finanziamenti per uno sviluppo resiliente e verde dell'Africa. I leader hanno affermato che la dichiarazione del vertice fungerà da tabella di marcia mentre l'Africa si prepara a presentare un fronte unito ai negoziati sul clima della COP30, in programma a Belém, in Brasile, a novembre.
Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la Sicurezza Energetica, ha rappresentato l'Italia al vertice. Ha firmato un memorandum d'intesa con Seyoum Mekonnen, Vice Ministro della Pianificazione e dello Sviluppo dell'Etiopia, per rafforzare la cooperazione con l'Etiopia nell'ambito dell'iniziativa Adaptation Accelerator Hub. Questa iniziativa altamente strategica, lanciata durante la Presidenza italiana del G7 (2024), mira a supportare i Paesi più vulnerabili nell'attuazione di strategie di investimento per l'adattamento ai cambiamenti climatici attraverso progetti solidi e bancabili, incentrati su sistemi alimentari sostenibili, agricoltura resiliente e gestione integrata delle risorse idriche. Questo Hub vuole essere uno strumento innovativo per trasformare la pianificazione in azioni concrete che attraggano investimenti pubblici e privati a beneficio delle comunità locali.
"La partecipazione dell'Italia a questo vertice rappresenta un passo importante per rafforzare la cooperazione con i Paesi africani e tradurre la visione del Piano Mattei in azioni concrete. Puntiamo a contribuire alla costruzione di partenariati in grado di generare benefici condivisi, sostenendo la resilienza climatica, la sicurezza alimentare e lo sviluppo inclusivo. L'avvio dell'Adaptation Acceleration Center in Etiopia è una chiara testimonianza del nostro impegno per una transizione giusta, che pone le comunità più vulnerabili al centro delle sue preoccupazioni", ha dichiarato il Sottosegretario Barbaro.
Il contributo dell'Italia non mirerà solo a promuovere la definizione delle priorità strategiche, ma anche a mobilitare risorse finanziarie pubbliche e private, mobilitando attori nazionali e internazionali interessati a sostenere le iniziative individuate. Verrà inoltre esplorata la possibilità di attivare il Fondo Italiano per il Clima, il principale strumento pubblico nazionale per il raggiungimento degli obiettivi fissati dagli accordi internazionali sul clima e sull'ambiente, per supportare progetti specifici in Etiopia.