AGI - L'Italia rimane il partner più affidabile e strategico dell'Algeria tra i Paesi europei, sia nelle relazioni bilaterali che nelle interazioni con le istituzioni dell'Unione Europea. Lo ha affermato l'Ambasciatore algerino a Roma, Mohamed Khelifi, in un'intervista ad Agence Nova a margine del convegno "Algeria, un Paese da scoprire", tenutosi il 3 settembre presso la sede dell'Associazione della Stampa Estera, a Palazzo Grazioli. Secondo il diplomatico, i legami tra Algeri e Roma non possono essere ridotti al solo settore energetico, sebbene rimanga centrale. "Oltre all'energia, i nostri due Paesi stanno lavorando per diversificare la loro cooperazione", ha spiegato Khelifi.
Il vertice bilaterale tenutosi a Roma il 23 luglio ha segnato "il consolidamento di una chiara volontà politica a favore di questa diversificazione". In quell'occasione sono stati firmati diversi accordi significativi, a conferma della vicinanza politica tra le due capitali. I colloqui si sono concentrati anche su delicate questioni regionali, come la questione palestinese, l'instabilità nel Sahel e il conflitto nel Sahara Occidentale. In termini di energia, due importanti progetti illustrano questa nuova dinamica. Il primo è il Corridoio Sud 2, un gasdotto lungo 3.330 chilometri progettato per trasportare idrogeno dall'Algeria all'Italia, e poi in Austria e Germania. Il secondo è un progetto per collegare le reti elettriche algerina e italiana, frutto di una partnership tra Sonatrach, Sonelgaz e il gruppo italiano Eni. "Queste iniziative dimostrano l'impegno dell'Algeria nel Piano Mattei", ha affermato l'ambasciatore. Questo programma, guidato da Roma, mira a fare dell'Italia un hub energetico del Mediterraneo, un'ambizione che l'Algeria sostiene garantendo un flusso costante di risorse.
La cooperazione si estende anche ai settori della sicurezza e della gestione delle migrazioni. "L'Algeria sta lavorando a stretto contatto con l'Italia per arginare l'immigrazione irregolare", sottolinea Khelifi. Gli accordi bilaterali consentono il continuo scambio di informazioni tra le agenzie competenti. Allo stesso tempo, Algeri partecipa a un forum quadripartito con Roma, Tunisi e Tripoli, nonché al Processo di Roma, lanciato nel luglio 2023 dal Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, per affrontare le cause profonde delle migrazioni nel Mediterraneo.
Secondo il diplomatico, la stabilità politica ed economica dell'Algeria consente un controllo efficace delle frontiere e una drastica riduzione dell'immigrazione clandestina. Questa capacità, a suo avviso, rende il Paese "un pilastro essenziale" del Piano Mattei. L'ambasciatore sottolinea la completa convergenza di vedute tra Algeri e Roma: la lotta all'immigrazione irregolare da un lato, e gli investimenti nei Paesi africani fragili dall'altro, al fine di creare prospettive economiche e ridurre l'esodo. "L'Algeria ha una propria agenzia per lo sviluppo e destina 12 milioni di dollari all'anno a progetti in diversi Paesi africani per offrire opportunità di lavoro", ricorda Khelifi. Di fronte all'aumento del terrorismo nel Sahel, che alimenta i flussi migratori clandestini, il diplomatico ritiene ancora più necessario rafforzare gli investimenti previsti dal Piano Mattei. "Essi riflettono la volontà italiana di agire attivamente in Africa e contribuire alla stabilizzazione delle aree più fragili", conclude.