AGI - Dal fintech al riciclo, dall'istruzione all'agritech: le startup africane lavorano al continente del futuro, supportate dai finanziamenti dei business angel e dal crescente slancio degli acceleratori. L'esperimento coinvolge diversi paesi africani – dal Sudafrica all'Uganda, dal Ruanda alla Costa d'Avorio – ed è in alcuni casi promosso a livello comunitario da organizzazioni multilaterali, nel tentativo di unire le energie di paesi che si evolvono a velocità diverse attorno a progetti di benessere collettivo.
Per ridurre i rifiuti di plastica, ad esempio, in Uganda, l'azienda di tecnologia circolare Ecoplastile trasforma la plastica in piastrelle cinque volte più resistenti, un prodotto a basso costo e a basso impatto ambientale. La CleanTech ruandese SLS Energy si concentra sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), recuperando le batterie dei veicoli elettrici per ricreare dispositivi di backup e di accumulo di energia.
In Sudafrica, Ubuntu Education ha creato una rete in stile LinkedIn che mette in contatto insegnanti con altri insegnanti, nonché con scuole, enti governativi e ONG interessate al settore. Secondo i suoi editori, il progetto mira a "rivendicare" l'istruzione e a raccogliere dati concreti su un ecosistema che deve e può crescere in modo significativo, non dipendendo più da chi viene a insegnare in Africa.
Sempre in Ruanda, l'azienda di tecnologia agricola Shambapro propone di porre fine al "massacro" delle piccole imprese agricole africane, di cui circa 3 milioni si ritrovano senza capitali e falliscono. La startup con sede a Kigali mira ad aiutare almeno alcune di loro trasformando i loro dati in efficienza e redditività, leve di credibilità e finanziamenti presso banche e investitori.
Infine, l'app Tambour Laverie offre una soluzione pratica per la gestione della lavanderia ad Abidjan, in Costa d'Avorio, direttamente dal proprio smartphone. Secondo l'azienda, è possibile ordinare il ritiro, il lavaggio, l'asciugatura, la stiratura e la consegna del bucato, il tutto in meno di 4 ore!
Tra i progetti implementati per promuovere una maggiore inclusione continentale, valorizzare le valute locali e semplificare le transazioni intra-africane, la piattaforma PAPPS riveste senza dubbio un'importanza significativa. Il Pan-African Payment and Settlement System (PAPPS) collega banche africane, fornitori di servizi di pagamento e altri intermediari del mercato finanziario per consentire pagamenti istantanei tra diversi paesi del continente. L'obiettivo principale del progetto è ridurre la complessità e i costi dei pagamenti transfrontalieri in Africa, a sostegno dell'Area di Libero Scambio Continentale Africana (AfCFTA), il mercato unico promosso dall'Unione Africana.
Il progetto avvantaggia anche i governi e le banche centrali di diversi paesi africani, alleggerendo la pressione sui conti correnti e la domanda di liquidità in valuta estera, oltre a garantire una maggiore trasparenza nel commercio transfrontaliero, consentendo un migliore monitoraggio delle transazioni interstatali e un maggiore potenziale di generazione di reddito. I vantaggi della piattaforma includono anche maggiori opportunità di inclusione finanziaria e una maggiore crescita economica attraverso il commercio intra-africano.