AGI - Il primo ministro Mohammed Shia Al-Sudani ha inaugurato la costruzione dell'ospedale italiano a Baghdad, situato sul sito dell'ex edificio del “Ristorante Turco”, nell'ambito della campagna “Baghdad è più bella” volta a rivitalizzare strutture abbandonate per servizi pubblici. Lo ha raccontato, tra altri media, il sito di notizie Iraqi News, precisando che la struttura, che avrà 103 posti letto, sarà dotata di moderne tecnologie mediche e amministrata secondo un modello di gestione congiunta.
Alla cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta nel fine settimana, ha partecipato anche la vicepresidente del Senato italiano Licia Ronzulli, che su Instagram si dice "orgogliosa di aver partecipato alla posa della prima pietra del nuovo complesso ospedaliero di Baghdad, destinato a diventare un punto di riferimento per tutto il Medio Oriente, anche grazie ai medici italiani che saranno presenti in loco per curare e per formare".
"Da 30 anni mette la sua competenza al servizio dei bambini con malattie cardiache in paesi in difficoltà, dove mancano medici e attrezzature inadeguate. In Iraq, forma nuovi cardiochirurghi (tiene in mano un modello di cuore stampato in 3D su cui il professore simula interventi per formare i cardiochirurghi locali) e cerca di arginare una vera e propria emergenza sociale. Grazie alla sua incredibile forza, formando nuovi medici, dà speranza a quasi due milioni di bambini con malattie cardiache che, senza cure, non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivenza", ha scritto Ronzulli su Facebook a proposito del professor Alessandro Frigiola, fondatore dell'Associazione Bambini con Malattie Cardiache nel Mondo.
Il sito dove è stata realizzata la struttura è passato agli onori della cronaca, nel 2019, per un altro motivo: il "ristorante turco" era infatti il palazzo occupato dai manifestanti che protestavano contro il sistema di potere settario e la corruzione, diventando il quartier generale del movimento noto come "Tishreen" (Ottobre). Al-Sudani ha elogiato gli sforzi del ministero della Salute, del Comune di Baghdad e della Commissione Nazionale per gli Investimenti (Nic), e ha riconosciuto l'azienda italiana Gksd - che gestisce 165 centri medici in tutto il mondo - come partner chiave. Gksd, di proprietà del Gruppo San Donato, ha già realizzato progetti a Najaf e dovrebbe replicarli a Bassora. Al progetto partecipa anche una società collegata, la Hospital Healthcare Holdings (Hhh).
Il governo è impegnato a portare a termine i progetti sanitari in fase di stallo e ad avviarne di nuovi, tra cui 16 ospedali con una capacità di 100 posti letto in tutte le province. L'Iraq ha potenziato la produzione farmaceutica locale, aumentando la copertura dal 10% al 40%. L'amministrazione sta promuovendo modelli di gestione ospedaliera congiunta con partner internazionali di comprovata esperienza. L'obiettivo è porre fine alla costosa tendenza dei cittadini a ricorrere alle cure all'estero. L'incoraggiamento della produzione locale di forniture mediche, scrive Iraqi Business News, è una priorità fiscale. Le leggi e le procedure in materia di investimenti sono in fase di semplificazione per attrarre grandi investitori nel settore sanitario