AGI - La centralità dell'Africa nel Piano Mattei, con il superamento dell'approccio "coloniale", il ruolo chiave del Sistema Italia e il rafforzamento della filiera. Questi i temi centrali del simposio "Le opportunità del Piano Mattei per lo sviluppo dell'Africa", tenutosi ieri al Senato, su iniziativa del senatore di Fratelli d'Italia Marco Scurria. L'evento, a cui hanno partecipato rappresentanti del governo e del mondo imprenditoriale, ha offerto l'occasione per approfondire le tematiche del piano varato dall'Italia per contribuire allo sviluppo del continente africano.
Il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli ha sottolineato che il Piano Mattei consente di "ribaltare il paradigma del sistema internazionale rispetto al suo approccio coloniale". Cirielli ha ribadito che "l'Africa è una parte fondamentale del nostro vicinato europeo", aggiungendo che il Piano Mattei "è esportabile". "Se il resto del mondo sta bene, stiamo bene anche noi", ha osservato, sottolineando ulteriormente che "il Sistema Italia, quando opera all'estero, trasforma tutti i suoi attori in agenti diplomatici".
Secondo il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, l'Africa è il "continente del futuro", principalmente per ragioni demografiche. "L'età media a livello mondiale è di 30,7 anni, mentre in Europa occidentale è di 43,4 anni e addirittura di 48,1 anni in Italia. In Africa, l'età media è di soli 19 anni. Entro il 2030, oltre il 40% dei giovani del mondo sarà africano. Entro il 2035, l'Africa avrà la più grande forza lavoro al mondo, superando Cina e India", ha spiegato il Sottosegretario. Ha inoltre sottolineato che "diversi Stati africani, non solo quelli che si affacciano sul Mediterraneo, stanno registrando una crescita economica significativa: secondo i dati della Banca Africana di Sviluppo, tra le 20 economie in più rapida crescita nel 2024, 11 sono africane". A questo proposito, l'ONU "stima che il PIL africano crescerà del 3,7% nel 2025 e del 4% nel 2026".
Mantovano ha chiarito che il Piano Mattei "non è un piano imposto dall'alto, né soggetto a rigide condizionalità", ma piuttosto "una piattaforma di cooperazione aperta ed egualitaria, dove il contenuto dei progetti viene definito congiuntamente, dopo approfondite discussioni con i partner africani, sulla base delle esigenze da questi espresse". "Un pilastro fondamentale del Piano Mattei, che ne garantisce il successo, è la sua governance", ha aggiunto. "Il Piano abbandona un approccio burocratico e centralizzato e si basa su quella che può essere descritta come governance multilivello, integrando i contributi di tutti i principali attori coinvolti a vario titolo nel processo", ha spiegato.
Le imprese italiane svolgono un ruolo fondamentale in questo contesto. Simest sta promuovendo "Misura Africa", uno "strumento ad hoc in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale (MAECI) e la Cassa Depositi e Prestiti", ha spiegato il Direttore Generale, Regina Corradini D'Arienzo. "Misura Africa è dedicata alle imprese che esportano o importano dall'Africa, che sono o saranno presenti in Africa, o che non esportano ancora ma appartengono alle filiere dell'export", ha aggiunto, aggiungendo che la misura mira a finanziare la formazione del personale africano, gli investimenti e gli aumenti di capitale, nonché la competitività e l'innovazione.
Secondo il Direttore Generale, Dario Scannapieco, la Cassa Depositi e Prestiti ha già firmato accordi di finanziamento per un valore di circa 1 miliardo di euro a sostegno di 12 iniziative nell'ambito del Piano Mattei. "Rafforzeremo la nostra rete di uffici nel continente: apriremo nuove sedi a Nairobi (Kenya) e Abidjan (Costa d'Avorio), che si aggiungeranno alle due già operative in Egitto e Marocco", ha spiegato Scannapieco, sottolineando che l'obiettivo del piano varato dall'Italia è quello di determinare "un cambio di paradigma" nelle relazioni con il continente africano, "generando benefici e opportunità per entrambe le sponde del Mediterraneo".