AGI - Il Piano Mattei rappresenta un approccio innovativo e collaborativo che risponde concretamente alle esigenze di crescita dei Paesi africani e può contribuire a rafforzare e diversificare le economie africane, rendendole meno dipendenti dalle esportazioni di materie prime. In questo modo, la comunità imprenditoriale italiana può mettere a disposizione tecnologie, macchinari e competenze, contribuendo così allo sviluppo economico locale. Ne è convinta Patrizia Mauro, dal 29 maggio direttore generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l'associazione del "sistema Confindustria" che rappresenta e supporta le imprese italiane in Africa e Medio Oriente. "Gli sviluppi geopolitici ed economici degli ultimi anni hanno evidenziato ancora una volta l'importanza dell'Africa per l'Europa e l'Italia. Questa continua evoluzione non solo ha modificato le dinamiche internazionali e stretto nuove alleanze, ma ha anche trasformato le filiere produttive delle nostre aziende", ha osservato Mauro.
Molte aziende europee e italiane stanno cercando di diversificare le proprie filiere, rivolgendosi con crescente interesse ai Paesi africani. Per questo, secondo Mauro, i percorsi di industrializzazione e diversificazione intrapresi da diversi Paesi africani risultano sempre più attraenti per le aziende italiane. Allo stesso tempo, con una classe media in crescita e tassi di crescita economica superiori a quelli della maggior parte dei Paesi sviluppati, il mercato africano diventerà sempre più appetibile per gli esportatori che cercano di diversificare i propri mercati. Le sfide che attendono le "multiple Afriche" sono e rimarranno numerose e complesse, ma creeranno anche nuove opportunità, anche per le nostre imprese: dalla sicurezza alimentare al divario digitale, dall'elettrificazione al deficit infrastrutturale. "In questo contesto, le priorità strategiche della nostra Associazione possono essere riassunte in tre assi principali: il sistema Paese, gli strumenti finanziari e i progetti di filiera. Il supporto finanziario è altrettanto cruciale: il ruolo delle istituzioni finanziarie nazionali (Cdp, Sace e Simest) nel supportare le imprese italiane in questi mercati è essenziale. Infine, vogliamo facilitare ulteriormente il dialogo tra le imprese e creare progetti di filiera a lungo termine nel continente africano, coinvolgendo sempre più le PMI", ha osservato Mauro.
Molte aziende europee e italiane stanno cercando di diversificare le proprie filiere, rivolgendosi con crescente interesse ai Paesi africani. Per questo, secondo Mauro, i percorsi di industrializzazione e diversificazione intrapresi da diversi Paesi africani risultano sempre più attraenti per le aziende italiane. Allo stesso tempo, con una classe media in crescita e tassi di crescita economica superiori a quelli della maggior parte dei Paesi sviluppati, il mercato africano diventerà sempre più appetibile per gli esportatori che cercano di diversificare i propri mercati. Le sfide che attendono le "multiple Afriche" sono e rimarranno numerose e complesse, ma creeranno anche nuove opportunità, anche per le nostre imprese: dalla sicurezza alimentare al divario digitale, dall'elettrificazione al deficit infrastrutturale. "In questo contesto, le priorità strategiche della nostra Associazione possono essere riassunte in tre assi principali: il sistema Paese, gli strumenti finanziari e i progetti di filiera. Il supporto finanziario è altrettanto cruciale: il ruolo delle istituzioni finanziarie nazionali (Cdp, Sace e Simest) nel supportare le imprese italiane in questi mercati è essenziale. Infine, vogliamo facilitare ulteriormente il dialogo tra le imprese e creare progetti di filiera a lungo termine nel continente africano, coinvolgendo sempre più le PMI", ha osservato Mauro.