AGI - L’Italia è il cuore pulsante del Mediterraneo e l’economia marittima non deve limitarsi alla superficie: deve guardare in profondità, puntando sulla ricerca, sull’innovazione e sulla tutela degli habitat. È questo uno dei messaggi principali lanciati dal quarto summit nazionale sull’economia marittima, il Blue Forum, svoltosi a Roma dal 9 all’11 luglio.
«Fin dai tempi delle Repubbliche Marinare, la nostra penisola è il cuore pulsante del Mediterraneo», ha affermato il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio di benvenuto pronunciato durante i tre giorni di manifestazione. "Oggi l'evoluzione delle tecnologie digitali, di Internet e dell'intelligenza artificiale ha creato forme nuove e altamente avanzate di interconnessione globale, ma il mare – gli oceani – continuano a rappresentare un motore chiave della crescita economica, nonché una risorsa naturale fondamentale che dobbiamo guardare con rispetto e responsabilità", ha aggiunto. "Il mare ci offre una straordinaria opportunità per affermare e confermare la leadership italiana nello sviluppo e nell'attuazione delle migliori strategie per l'uso sostenibile delle risorse marine e costiere", ha proseguito La Russa, sottolineando che l'obiettivo non deve essere "solo quello di generare valore economico", ma piuttosto "tracciare una nuova traiettoria di crescita, sviluppo e benessere".
Le ha fatto eco il Ministro della Protezione Civile e delle Politiche Marittime, Nello Musumeci: «Abbiamo tutti compreso l'importanza di rimettere al centro dell'agenda politica il mare, non solo come elemento imprescindibile della natura, ma anche come straordinaria risorsa per la crescita economica». Secondo il ministro, "l'Italia non ha ancora la piena consapevolezza di essere un Paese marittimo e dobbiamo lavorare per far crescere questa consapevolezza tra gli italiani". Del resto, «il merito del governo Meloni è quello di aver avuto la sensibilità di creare una struttura dedicata al mare, attenta alle esigenze degli operatori e di tutti coloro che vivono e lavorano con il mare», ha detto Musumeci.
In sintesi, l'Italia "deve tornare protagonista, perché è l'unica grande nazione europea che ha tutte le sue coste affacciate sul Mediterraneo, ha una grande capacità marittima e le potenzialità per dialogare con tutti", ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi."Oggi stiamo crescendo insieme ai paesi dell'Europa meridionale, e se il Mediterraneo è stabile – se non ci sono conflitti – allora commercia. Una delle grandi sfide è mantenere aperti i corridoi globali che attraversano i principali stretti, come quello di Suez, dove è presente anche la nostra marina. Abbiamo vissuto tensioni a Panama, e c'è anche la questione di Singapore, dove passa tutto il commercio del Sud-est asiatico", ha spiegato Rixi.
"Il trasporto marittimo è oggi il principale vettore del commercio globale", ha affermato Biagio Mazzotta, Presidente di Fincantieri, durante il summit. "Il mare crea valore, è fonte di ricchezza economica e ha acquisito negli anni un'importanza globale. L'aumento del fabbisogno energetico sta spingendo l'esplorazione dalla terraferma al mare. Innovazione tecnologica e impegno sociale sono leve che possono garantire sostenibilità e competitività in un mercato sempre più competitivo come quello della cantieristica navale", ha proseguito Mazzotta. Ma nell'attuale sistema economico mondiale «occorrono scelte coraggiose per affrontare i cambiamenti in atto», perché «non possiamo restare inattivi di fronte a certe situazioni», ha concluso Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italia.