AGI - I lavori per il progetto del cavo sottomarino Elmed, che collegherà la rete elettrica tunisina a quella italiana, saranno completati a luglio. Fayçal Trifa, Direttore Generale della Società Tunisina di Energia Elettrica e Gas (STEG), lo ha annunciato durante un'audizione presso la Commissione Finanze e Bilancio dell'Assemblea dei Rappresentanti del Popolo (ARP), dedicata al monitoraggio dell'avanzamento del progetto, considerato una delle infrastrutture energetiche più importanti del Mediterraneo.
Elmed prevede di costruire un elettrodotto sottomarino lungo circa 220 chilometri, di cui 200 chilometri in alto mare attraverso lo Stretto di Sicilia, con una capacità di trasmissione di 600 megawatt di corrente continua a 500 kilovolt. Il collegamento collegherà la centrale di conversione di Partanna, in provincia di Trapani, alla centrale tunisina in costruzione a Mlaabi, nella penisola di Capo Bon. I lavori rientrano nei progetti strategici del Piano Mattei per l'Africa, promosso dal governo italiano, e sono sviluppati in partnership tra Terna, il principale gestore della rete elettrica italiana, e Steg.
Il costo totale dell'infrastruttura è stimato in circa 850 milioni di euro. Una quota significativa, pari a 307 milioni di euro, è finanziata dalla Commissione Europea attraverso il Meccanismo per collegare l'Europa (CEF). È la prima volta che l'UE cofinanzia un'infrastruttura elettrica sviluppata congiuntamente da uno Stato membro e da un paese terzo. Il progetto beneficia inoltre del sostegno della Banca Mondiale (268,4 milioni di dollari stanziati per la parte tunisina), della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), della banca tedesca KfW e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS).
Durante la riunione parlamentare, Trifa ha spiegato che erano state aperte le offerte tecniche per l'assegnazione delle forniture per la parte tunisina del progetto e che si attendeva l'approvazione definitiva della Banca Mondiale prima di procedere con l'apertura delle offerte finanziarie, prevista per settembre. Parallelamente all'installazione dei cavi, in Tunisia prosegue la costruzione di infrastrutture elettriche complementari, tra cui la nuova sottostazione schermata di Grombalia 2 e le linee ad alta tensione da 400 kV che collegheranno Mlaabi a Grombalia e poi a Mornaguia. È inoltre in fase di completamento nella regione di Kandar una nuova sottostazione di trasformazione da 400/225 kV, progettata per integrare e rafforzare la rete elettrica nazionale.
Secondo Steg, il progetto Elmed rappresenta una svolta per la sicurezza energetica della Tunisia e per l'interconnessione elettrica tra Europa e Nord Africa. La linea, che consentirà scambi energetici bidirezionali, rafforzerà la stabilità del sistema elettrico tunisino e contribuirà a soddisfare la crescente domanda interna, in particolare durante i picchi estivi. L'infrastruttura mira inoltre a integrare la rete tunisina con quella algerina, in vista dello sviluppo del futuro mercato energetico euro-africano. La realizzazione dell'opera richiede una stretta collaborazione interministeriale da parte tunisina. A tal fine, il ministro tunisino del Demanio, Wajdi Hedhili, e il ministro delle Infrastrutture, Salah Zouari, hanno recentemente discusso le modifiche legislative necessarie per accelerare le procedure di espropriazione e liberare i terreni interessati dai cantieri, al fine di rispettare le scadenze previste.