AGI - L'Italia continua a rafforzare il suo ruolo di leadership nella lotta al traffico illecito di beni culturali e nella tutela del patrimonio mondiale. Lo ha ribadito il vice-ministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli al convegno organizzato dall'Heritage International Institute, in collaborazione con la Regione Lazio e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC). L'occasione è stata per evidenziare l'approccio italiano a una delle più complesse minacce culturali globali, coniugando diplomazia, sicurezza e cooperazione internazionale.
“È per me un grande onore partecipare a questo convegno, che riunisce molteplici punti di vista su un tema cruciale come la tutela del patrimonio culturale dal traffico illecito”, ha dichiarato Cirielli in apertura, ringraziando gli organizzatori dell’evento e lodando l’operato del TPC e dell’intero sistema istituzionale italiano. “Sono ancora un generale di riserva dell’Arma dei Carabinieri e il legame che mi unisce a questo corpo è profondo e indelebile”, ha aggiunto. Nel suo intervento, il vice-ministro ha ricordato che l’Italia “è orgogliosa di essere in prima linea negli sforzi globali per contrastare il traffico illecito di beni culturali”. Una responsabilità che, a suo dire, non si limita all’ambito giuridico: “Per noi non è solo una questione di diritto o di diplomazia, ma una responsabilità morale, radicata nella convinzione che il patrimonio sia il fondamento dell’identità, della memoria e della dignità di ogni popolo”. L'Italia, ha sottolineato, è uno dei Paesi più colpiti da questo fenomeno, che l'ha spinta a implementare un sistema completo per contrastarlo, basato su legislazione, indagini, diplomazia e cooperazione multilaterale. "Questi sforzi hanno fatto sì che l'Italia ottenesse un ruolo di leadership riconosciuto a livello globale nella tutela del patrimonio culturale", ha spiegato.
Questo ruolo si è concretizzato anche attraverso una fitta rete di iniziative in contesti di emergenza e aree a rischio, in particolare in Africa. "Come vice-ministro per la Cooperazione Internazionale, sostengo attivamente la tutela del patrimonio culturale come componente chiave del nostro Piano Mattei per l'Africa e della nostra strategia di cooperazione allo sviluppo", ha dichiarato Cirielli. Tra le iniziative, ha citato i progetti realizzati in partnership con il Centro Internazionale per lo Studio della Conservazione e del Restauro dei Beni Culturali (ICCROM) e la Fabbrica del Vapore, volti a rafforzare le capacità locali di tutela del patrimonio in Costa d'Avorio, Tunisia, Egitto e Kenya. Il vice-ministro ha inoltre discusso dell'esperienza italiana nella gestione delle emergenze culturali, ricordando la creazione nel 2016 dei "Caschi Blu della Cultura" – la prima forza di intervento al mondo per la tutela del patrimonio in situazioni di crisi – nell'ambito dell'iniziativa Unite4Heritage promossa dall'UNESCO.
Infine, Cirielli ha fatto riferimento alla prossima Conferenza sulla Ricostruzione dell'Ucraina, che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio, sottolineando che la conservazione del patrimonio culturale è una componente fondamentale del nostro sostegno all'Ucraina, con iniziative specifiche finanziate per la città di Odessa, nell'ambito di un pacchetto complessivo di 45 milioni di euro. "In conclusione", ha affermato, "vorrei ribadire l'impegno dell'Italia per la tutela del patrimonio culturale, in tempo di crisi come in tempo di pace. Crediamo che la cultura debba essere salvaguardata, promossa e trasmessa, perché è il tessuto stesso di ciò che siamo e di ciò che aspiriamo a diventare".