AGI - L’Italia conferma il suo ruolo di primo piano nel panorama internazionale della tutela del patrimonio culturale. Lo hanno confermato le parole del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Alessandro Giuli, intervenuto a Napoli in occasione della seconda edizione della conferenza Unesco dal titolo "Il patrimonio culturale nel XXI secolo". Nel corso dell'evento, tenutosi a Castel Capuano, Giuli ha sottolineato il ruolo centrale dell'Italia nel dialogo interculturale, con particolare attenzione all'Africa: "Siamo pronti a condividere la nostra esperienza e le nostre competenze in campo culturale, tutto quanto può essere messo al servizio dei Paesi in via di sviluppo", ha affermato. In questo contesto, ha annunciato una riunione straordinaria dei Ministri della Cultura del G7 durante la presidenza italiana, aperta all’Unione Africana e ad altri partner internazionali, dedicata proprio alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale africano. Giuli ha parlato di un «patrimonio culturale sommerso e poco conosciuto» in Africa, che «va riscoperto, tutelato e valorizzato» e ha sottolineato la necessità di una cooperazione multilaterale per intervenire nelle aree più esposte ai rischi, siano essi bellici o ambientali. Napoli, ha aggiunto, è perfettamente adatta a questo ruolo: "È un ponte naturale tra Europa e Africa, un luogo di unione e congiunzione, di dialogo e di pace. È il sud del nord del mondo", ha detto.
Da parte sua, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito l'impegno dell'Italia nel promuovere Napoli come "grande protagonista della cultura mondiale" e ha menzionato il patrimonio artistico della città e la sua storia millenaria. Tajani vuole rilanciare il ruolo del nostro Paese sulla scena internazionale, puntando in particolare sulla Siria. "Non è ancora tra le nazioni con cui abbiamo partnership, ma vorremmo includerla. Ministri e rappresentanti dell'UNESCO stanno lavorando per capire come includere i siti di una nazione colpita dalla guerra civile", ha affermato, aggiungendo che l'Italia "continuerà a fare tutto il possibile" per sostenere questi processi. Il capo della diplomazia ha anche sottolineato l'importanza della cooperazione con l'UNESCO, essenziale per un Paese come l'Italia, che ospita il maggior numero di siti riconosciuti dall'organizzazione: "Rafforzare la cooperazione è importante per il nostro Paese. È grazie all'UNESCO che possiamo tutelare il patrimonio culturale mondiale".
Da parte sua, la direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, ha definito l’Italia un “partner fondamentale” dell’organizzazione. "È uno dei membri fondatori e uno dei più impegnati. L'Italia svolge un ruolo centrale nel portare la cultura al più alto livello dell'agenda internazionale. Ci aiuta in molti modi", ha affermato, riconoscendo il valore strategico del contributo italiano ai progetti di cooperazione culturale. La conferenza ha così rafforzato il ruolo centrale dell’Italia – e di Napoli in particolare – come crocevia delle politiche culturali internazionali, con l’Africa al centro di una visione che considera il patrimonio come strumento di dialogo, sviluppo e pace.