AGI - Rilanciare lo sviluppo della Somalia attraverso la ricostruzione della sua identità culturale e una partnership duratura con l’Italia, lavorando sul legame tra pace e sviluppo per guidare il Paese africano verso un futuro più stabile e prospero. È questo l’esito del webinar “Somalia on the Rise: Lessons from the Past, Visions for the Future”, organizzato il 20 maggio dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dall’Ambasciata d’Italia a Mogadiscio, in occasione del festival Asvis 2025. L’evento ha offerto l’opportunità di approfondire l’evoluzione della Somalia, ripercorrendone il cammino dalla ricostruzione postbellica ai giorni nostri, attraverso le testimonianze di coloro che hanno contribuito direttamente al suo progresso. Il webinar, moderato dal giornalista Shukri Said, ha visto la partecipazione di relatori quali l'ambasciatore italiano a Mogadiscio, Pier Mario Daccò; la direttrice facente funzioni della sede AICS di Nairobi, Valeria Buoninfante; Ahmednur Mohamed Abdi, capo consigliere politico del primo ministro somalo Hamze Abdi Barre; Hassan Said Samantar, Consigliere senior per le cooperative, Ministero dell'agricoltura e dell'irrigazione, Stato del Puntland; Annarita Puglielli, già professore ordinario di Linguistica generale nelle università La Sapienza e Roma Tre e dal 1977 membro del comitato tecnico linguistico dell'Università Nazionale Somala di Mogadiscio.
L'Italia, come ha ricordato l'Ambasciatore Coppi nel suo intervento, è da tempo "un partner attivo della Somalia" e il rapporto tra i due Paesi è "antico e profondo", fondato su una "lunga storia comune che, nel corso dei decenni, ha prodotto profondi legami culturali e sociali", basati su "fiducia e rispetto reciproci". "La Somalia è un Paese prioritario per la Cooperazione Italiana e uno dei principali beneficiari degli aiuti italiani in Africa. La strategia della Cooperazione Italiana nel Paese si basa su un approccio integrato alle dimensioni politica, di sicurezza ed economica e mira a rafforzare la capacità della Somalia di gestire questi processi", ha affermato il diplomatico, ricordando la recente firma di tre progetti nell'ambito del fondo "Verso la Pace e la Stabilità in Somalia" (TPSS), lanciato dal governo federale somalo e dalla Cooperazione Italiana per rispondere alle esigenze più urgenti del Paese, tra cui la stabilità, la pace e la costruzione di istituzioni democratiche. "Si tratta di un'iniziativa unica, che getta le basi per una cooperazione diretta e basata sulla fiducia tra i due governi. Uno sviluppo perfettamente coerente con il Piano Mattei, attraverso il quale l'Italia ha cercato di promuovere nei Paesi africani un modello basato sullo sviluppo locale, lontano da logiche predatorie", ha sottolineato Coppi, convinto che i Paesi africani "non abbiano bisogno di interventi caritativi, ma della presenza di un forte tessuto imprenditoriale e di investimenti trasparenti". Il sostegno italiano, ha ricordato l’ambasciatore, non si limita al solo ambito umanitario, ma mira a consolidare lo sviluppo della Somalia sia a livello federale che regionale.
Nel settore culturale, ha aggiunto l'ambasciatore, vale la pena sottolineare la ripresa delle attività dell'Università nazionale somala, fondata dall'Italia negli anni '70 e rinata nel 2014 dopo le devastazioni della guerra civile. "Un programma particolarmente apprezzato è quello che ha permesso la creazione di un imponente archivio digitale che rende accessibile un'impressionante quantità di documenti relativi alla Somalia: atti legislativi, giuridici e amministrativi che vanno dagli anni '50 al 1989. Un corpus normativo che costituisce l'attuale spina dorsale del sistema giuridico somalo. Questa donazione è molto apprezzata dalle autorità somale", ha affermato l'ambasciatore, ricordando anche la ripresa dei corsi di italiano nelle scuole e nelle università somale e la diffusione dell'italiano nei programmi radiofonici e televisivi.
Negli ultimi anni, ha sottolineato Ahmednur Mohamed Abdi, la Somalia ha compiuto notevoli progressi nella costruzione della pace e della stabilità. Il lancio del primo Piano nazionale di trasformazione ha segnato il passaggio da un aiuto frammentato a un approccio guidato dalla Somalia. Questo piano si basa su diversi pilastri: la governance trasformativa, la trasformazione del capitale umano e la resilienza ambientale e climatica. Come parte di questo nuovo approccio, ha spiegato, "ci impegniamo a implementare riforme elettorali inclusive per garantire l'accesso universale al voto; ad assicurare che le forze somale si assumano la piena responsabilità della sicurezza; a migliorare la governance digitale; ad adottare leggi anticorruzione; ad attuare riforme macroeconomiche per ampliare lo spazio fiscale; a migliorare l'accesso ai servizi di base; e ad adottare misure concrete per rafforzare la lotta contro l'emergenza climatica". Per quanto riguarda il fondo Tpss, ha proseguito Abdi, esso fornisce finanziamenti per progetti di sviluppo finanziati dalla Somalia e ricostruisce un autentico partenariato tra Italia e Somalia dopo decenni di collaborazione indiretta. "Il Fondo, supportato da un comitato tecnico-consultivo congiunto, è suddiviso in due componenti: emergenza e sviluppo. Quest'anno finanzierà tre diversi progetti in tre distretti del Paese. Il tutto sarà realizzato in collaborazione con le istituzioni locali, sulla base di criteri di fattibilità tecnica, operativa e finanziaria", ha concluso.
Secondo Hassan Said Samantar, la Somalia deve ancora affrontare numerose sfide importanti. "La presenza di Al-Shabaab rimane un fattore destabilizzante che ostacola la pace e gli sforzi di sviluppo economico, così come i conflitti tra clan e gruppi di potere, così come tra lo Stato federale e le regioni autonome. La creazione di istituzioni forti e inclusive rimane l'obiettivo fondamentale, ma è ancora lungi dall'essere raggiunto", ha osservato Samantar, sottolineando che l'economia somala si basa principalmente sulle rimesse e rimane altamente vulnerabile ai rischi climatici. "Sviluppare i mezzi di sussistenza e diversificare l'economia è l'obiettivo chiave a lungo termine. La disoccupazione giovanile è un problema importante, che aumenta la vulnerabilità al reclutamento da parte di gruppi estremisti e terroristici o all'emigrazione. Nonostante le sfide", ha proseguito il funzionario somalo, "i miglioramenti sono visibili in alcune aree, anche se lenti: la società civile sta crescendo e le iniziative si stanno moltiplicando nei settori delle telecomunicazioni e del commercio. Le scoperte di petrolio e gas attualmente in fase di esplorazione rappresentano anche potenziali opportunità economiche. Inoltre, l'idea di porre fine ai conflitti e alle divisioni per stabilire la pace sta guadagnando terreno tra molti giovani. In questo processo, secondo Samantar, il coinvolgimento della diaspora somala è fondamentale, poiché attraverso le rimesse può contribuire a investire in professionisti qualificati, nonché nello sviluppo economico e tecnologico della Somalia. Il destino della Somalia non è scritto nella pietra, ma dipende dalla volontà dei somali di superare le loro divisioni e costruire istituzioni inclusive per raggiungere uno sviluppo economico sostenibile. Il futuro della Somalia richiede pazienza e resilienza, oltre al dialogo. È un processo complesso e continuo.