AGI - L'Ambasciatore d'Italia in Tunisia, Alessandro Prunas, ha partecipato il 19 maggio a La Goulette, Tunisi, alla cerimonia di consegna degli attestati ai primi venti saldatori tunisini formati da Fincantieri, progetto pilota avviato dal gruppo navale italiano nell'ambito del Piano Mattei per l'Africa. Gli studenti, tutti con pregressa esperienza di laboratorio, hanno completato un ciclo di attività teoriche e pratiche di 298 ore, iniziato il 1° febbraio e concluso il 15 maggio, articolato in tre moduli complementari: apprendimento della lingua e della cultura italiana, educazione civica con particolare attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro, formazione specialistica sulle tecniche di costruzione navale, procedure di saldatura e prove di laboratorio. Il corso si è svolto presso la Team Environmental Infrastructure Academy di La Goulette e presso il centro tecnico di Bizerte grazie a una rete di partnership che coinvolge, per la parte tunisina, il Cluster Marittimo Tunisino e il Gruppo Nazionale Professionale delle Industrie Nautiche della confederazione Conect, mentre per la parte italiana si avvale dell'Associazione Centro Elis, di Orienta-Agence pour l'Emploi e della società Palescandolo Cnt sarl per le esercitazioni pratiche. Alla cerimonia hanno preso parte Alessio Belli, Head of Group Organisation Development, Learning & Labour Cost di Fincantieri, Carlo Giordani, Head of Subcontracting Development, Elena Petrich, Project Manager di Elis, e Federico Biazzo, Head of Training di Orienta, a dimostrazione della natura multilaterale dell'iniziativa. Al termine del percorso formativo, i laureati saranno assunti con contratto a tempo indeterminato da Fincantieri o da aziende subappaltatrici e saranno inseriti nei principali siti italiani del gruppo, contribuendo a soddisfare la crescente esigenza di manodopera specializzata in un settore che da anni soffre di una strutturale carenza di personale. L'azienda triestina, che sta replicando analoghe iniziative di reclutamento in Ghana, Marocco, Filippine e Vietnam, punta a formare e stabilizzare migliaia di lavoratori stranieri entro il 2027, con l'obiettivo di preservare la competitività della cantieristica nazionale e sostenere il piano di investimenti industriali da oltre dieci miliardi di euro annunciato per i prossimi cinque anni.
L’Ambasciata d’Italia a Tunisi ha ribadito, in un messaggio pubblicato sulla piattaforma X, che la formazione professionale costituisce uno dei pilastri del Piano Mattei e rappresenta un elemento essenziale del partenariato bilaterale italo-tunisino, orientato alla promozione dei flussi di mobilità legale e al contrasto dell’emigrazione irregolare. Il progetto conferma la strategia del Governo italiano di rafforzare i canali di ingresso regolari attraverso quote dedicate nel decreto flussi, garantendo al contempo la piena tutela dei diritti dei lavoratori e la tracciabilità dei contributi e delle retribuzioni. Da parte tunisina, il Ministero del Lavoro e della Formazione Professionale ritiene che l'iniziativa sia un modello replicabile anche per altri settori industriali, dato che la disoccupazione giovanile supera il 40% in alcune regioni interne del Paese. Secondo i dati ufficiali, ogni anno più di 100.000 tunisini entrano nel mercato del lavoro senza competenze tecniche certificate, il che limita la loro occupabilità sia a livello nazionale che all'estero. Il progetto di Fincantieri, che coniuga formazione specialistica, lingua, cultura e sicurezza sul lavoro, è considerato un esempio virtuoso di “migrazione circolare” in grado di generare rimesse, know-how e prospettive di ritorno qualificato. In una nota diffusa al termine della cerimonia, il Direttore Risorse Umane di Fincantieri, Luciano Sale, ha ricordato che «investire nelle persone significa credere nella forza delle competenze e nella capacità di generare progresso e valore non solo per l’azienda, ma per l’intero ecosistema navale». Sale ha poi annunciato l'avvio di un secondo ciclo di formazione, che coinvolge un numero più ampio di candidati selezionati in diversi governatorati tunisini e che introdurrà l'uso di metodologie di realtà virtuale e di gamification per la formazione sulla sicurezza.