AGI - L'Africa è protagonista dell'edizione 2025 di Macfrut, la fiera internazionale dedicata al settore ortofrutticolo in corso a Rimini. Quest'anno, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) partecipa alla fiera con uno stand interattivo di oltre 160 metri quadrati, dove accoglie le delegazioni di 11 sedi estere - Tunisia, Egitto, Senegal, Mozambico, Etiopia, Uganda, Palestina, Libano, Albania, Cuba, Vietnam - e promuove il dialogo tra istituzioni, aziende e territori. Nell'ambito di Macfrut, l'obiettivo è soprattutto promuovere le eccellenze agroalimentari dei Paesi partner e i progetti sostenuti dalla Cooperazione italiana. Tra le novità, un coffee corner dedicato ai caffè di Mozambico, Cuba ed Etiopia, nati da progetti che integrano qualità, sostenibilità e inclusione. Durante la fiera, che si conclude domani, l'Aics ha inoltre organizzato tre panel tematici per approfondire esperienze e buone pratiche nel settore agricolo, focalizzandosi su tecnologia, sostenibilità e inclusione. Il primo, dal titolo “Mozambico: filiere resilienti, innovazione e formazione per la sicurezza alimentare”, si è svolto il 6 maggio ed è stato organizzato dalla sede centrale dell’Aics a Maputo per illustrare l’approccio integrato adottato nei progetti “Prodai-Beira” e “Agri Urb”, che promuovono l’agricoltura urbana e periurbana con soluzioni innovative come serre idroponiche, sistemi di irrigazione a basso consumo e tecnologie di trasformazione agroalimentare.
Il secondo panel, "Etiopia: la sfida del caffè e la resilienza delle filiere agricole", si è tenuto il 7 maggio ed è stato sponsorizzato da Aics Addis Abeba. Il panel si è concentrato sul potenziamento della filiera del caffè etiope, evidenziando le sfide strutturali per l'accesso al mercato europeo e le strategie per rafforzare le relazioni con l'Italia e l'Ue. Il panel ha inoltre affrontato il tema dei parchi agroindustriali integrati nelle regioni di Oromia, Amara, SNNPR e Tigray, e della promozione di colture alternative come avocado, ananas, grano duro, pomodoro e moringa, frutta e verdura che hanno avuto un impatto significativo sulla sicurezza alimentare e sull'inclusione di donne e giovani.
Infine, il terzo panel ha approfondito l'utilizzo dello strumento del credito d'aiuto. In questo contesto, sono stati presentati progetti in Senegal, Tunisia ed Etiopia per illustrare casi di utilizzo del credito nella produzione agroindustriale, volti a migliorare l'accesso al mercato e a incoraggiare l'occupazione giovanile e femminile. In Senegal, ad esempio, i programmi "Papsen" e "Pais" hanno contribuito alla meccanizzazione agricola e allo sviluppo di un'orticoltura sostenibile. In Tunisia, il progetto "Tanit", implementato dal Ciheam de Bari, ha introdotto tecnologie avanzate per la raccolta non convenzionale dell'acqua e la gestione della siccità. In Etiopia, i crediti hanno sostenuto la modernizzazione delle filiere cerealicole e ortofrutticole in aree rurali strategiche.
Oggi, 7 maggio, l'Aics ha partecipato anche al focus speciale sull'Egitto, Paese prioritario del Piano Mattei, nell'ambito di un panel creato in collaborazione con Cdp, Ice, Simest e Confindustria, che ha visto la partecipazione di startup innovative egiziane (Agrican, OZ-Tech, Egrobots) e partner italiani come il Ciheam Bari.
È intervenuto oggi il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. Intervenendo in videoconferenza nell'ambito del panel "Conservare l'acqua per nutrire il futuro" organizzato da ANBI, l'Associazione Italiana dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, Tajani ha sottolineato l'impegno del Governo nella tutela delle risorse idriche, anche nell'ambito del Piano Mattei per l'Africa. "La questione idrica può sembrare scontata, ma è di vitale importanza", ha affermato Tajani, sottolineando come, sotto la presidenza italiana, anche il G7 abbia cercato di richiamare l'attenzione su questa risorsa, "nelle riunioni di Reggio Calabria e Fiuggi". Tajani ha sottolineato che le aziende italiane possiedono "le competenze e l'esperienza necessarie" per affrontare le problematiche critiche legate all'acqua e promuovere le esportazioni. Ha osservato che nel 2024 le esportazioni agroalimentari italiane hanno superato i 67 miliardi di euro e che il governo "sta lavorando per portare le esportazioni italiane complessive a 700 miliardi di euro" entro la fine della legislatura. In Africa, ha proseguito Tajani, il governo italiano "sta lavorando per migliorare la gestione delle risorse idriche e prevenire l'insicurezza alimentare", ha affermato il Vice Primo Ministro, che si è anche impegnato personalmente a garantire che "le nostre aziende ricevano il supporto necessario dai governi dei Paesi" in cui operano.
All'edizione 2025 di Macfrut, quasi la metà dei 1.400 espositori proviene dall'estero. Tra queste presenze straniere, una delegazione arriva dalla Siria grazie al supporto di Aics Beirut: due agricoltrici di Deir ez-Zor hanno condiviso le loro prime impressioni sulla fiera e offerto spunti sulle iniziative italiane a supporto del settore agricolo nel loro Paese. "Abbiamo trovato questa fiera molto interessante, una preziosa opportunità per scoprire prodotti provenienti da tutto il mondo e macchinari che non avevamo mai visto prima. Abbiamo portato prodotti assolutamente naturali e artigianali; per alcuni utilizziamo macchinari specifici, come quello per la tahina, ma altri sono lavorati a mano: melanzane, fichi, peperoni e okra, ad esempio, vengono essiccati senza conservanti. Si tratta di prodotti molto comuni nella nostra regione e in tutta la Siria, lavorati secondo antiche tradizioni e conoscenze tramandate di generazione in generazione. Da quando partecipiamo a progetti finanziati dall'Italia, abbiamo notato diversi vantaggi, a partire dalla formazione sulle tecniche di produzione, che ci ha aiutato soprattutto ad aumentare le quantità e la varietà dei prodotti alimentari. Anche le attrezzature forniteci hanno contribuito ad aumentare la produzione, il che ha avuto un impatto positivo sui nostri risultati. "Inoltre, abbiamo avuto l'opportunità di coinvolgere più persone nel processo produttivo, il che è un grande vantaggio per l'intera comunità", hanno dichiarato gli agricoltori siriani, secondo un post pubblicato da Aics sul suo account Facebook.