AGI - Il Museo nazionale del Bardo di Tunisi ha organizzato due giornate di studio il 23 e 24 aprile per celebrare il 60° anniversario della prima missione archeologica italo-tunisina. L'evento è stato l'occasione per mettere in luce la cooperazione esistente tra i due Paesi nel campo dell'archeologia, nonché per illustrare le attività in corso e i prossimi incontri. La seconda giornata di studi, in particolare, si è concentrata sulla tutela e la valorizzazione del sito di El Jem, dell'antica Thysdrus e della città di Zama. Il responsabile del sito di quest'ultima città, Sondess Douggui Roux, insieme alle responsabili del Parco archeologico del Colosseo, Federica Rinaldi e Angelica Pujia, hanno illustrato i dettagli dell'accordo quadro firmato nell'aprile 2024 tra l'Istituto nazionale tunisino del patrimonio (Inp) e il prestigioso Parco romano. Per quanto riguarda l'accordo di collaborazione su Zama, è in fase di preparazione una mostra dedicata a Cibele, la dea madre primordiale (Magna Mater), che si terrà a Roma a giugno. Contemporaneamente sono previste attività di conservazione e scavi archeologici sul sito di Zama. In entrambi i progetti è di fondamentale importanza lo scambio di know-how tra il Parco Archeologico del Colosseo e l’Inp.
L'accordo quadro, che coinvolge anche l'Agenzia tunisina per la valorizzazione del patrimonio e la promozione culturale, mira a promuovere la tutela, la documentazione e la valorizzazione del ricco patrimonio archeologico di El Jem, celebre per il suo anfiteatro e le raffinate domus decorate con mosaici di Zama. L'antica città numidica di Zama Regia, famosa per essere stata teatro della battaglia decisiva del 202 a.C. a.C., che segnò la sconfitta di Annibale e la fine della seconda guerra punica, ha a lungo rappresentato un enigma per gli storici per quanto riguarda la sua ubicazione precisa. Tuttavia, un'iscrizione pubblicata dall'archeologo Ahmed Ferjaoui ha finalmente confermato l'ipotesi che i resti di questo importante insediamento romano si trovino nei pressi del villaggio di Jama, situato 8 chilometri a ovest dell'attuale città di Siliana, nella Tunisia occidentale.
La collaborazione tecnico-scientifica tra Italia e Tunisia prevede diverse fasi operative. Il primo passo è quello di effettuare un rilievo topografico e una documentazione grafica e fotografica dei mosaici, conservati sia nel museo locale sia nelle principali domus della città, come la Domus Sollertiana, la Domus del Pavone e la Domus dei Delfini. Questa fase preparatoria sarà fondamentale per lo studio dettagliato dei mosaici, in previsione dei successivi interventi di conservazione.
Questa sinergia tra istituzioni italiane e tunisine rappresenta un esempio significativo di cooperazione internazionale nel campo della tutela del patrimonio culturale. Questa iniziativa rafforza il ruolo dell’Italia nella promozione del dialogo interculturale e nella tutela del patrimonio archeologico oltre i confini nazionali, favorendo inoltre un prezioso scambio di competenze e una reciproca crescita professionale tra i ricercatori e gli archeologi coinvolti. L'accordo quadro tra il Colosseo di Roma e l'Inp si inserisce, inoltre, in una più ampia strategia di cooperazione euromediterranea per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, in linea con altre iniziative promosse dal Parco archeologico del Colosseo e da istituzioni tunisine, nell'ambito del dialogo interculturale e della cooperazione tra i paesi del Mediterraneo.