AGI - In occasione del 60° anniversario della prima missione archeologica congiunta tra Italia e Tunisia, l'Istituto Nazionale Tunisino del Patrimonio (INP), l'Ambasciata d'Italia a Tunisi e l'Istituto Italiano di Cultura organizzano un evento dal 23 al 25 aprile per celebrare i risultati della cooperazione bilaterale nel campo dell'archeologia, presentare i progetti in corso e discutere nuove prospettive di collaborazione. L'iniziativa mira a rafforzare un rapporto che oggi vede l'Italia come il principale partner della Tunisia nel settore archeologico, con 14 missioni attive nella regione. Il simposio principale si terrà presso il Museo Nazionale del Bardo a Tunisi il 23 e 24 aprile e sarà inaugurato dall'Ambasciatore d'Italia a Tunisi Alessandro Prunas e dal Direttore Generale dell'INP Tarek Baccouche.
Secondo l'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, il programma metterà in luce la ricchezza delle sinergie sviluppate nel corso degli anni. L'Ambasciatore d'Italia Prunas ha sottolineato che da sessant'anni "la cooperazione archeologica tra Tunisia e Italia è uno dei settori più dinamici e rappresentativi del dialogo culturale tra i due Paesi". Con 14 missioni attive, "l'Italia rappresenta il partner di riferimento della Tunisia nel settore archeologico. Un primato che non si misura solo con gli straordinari risultati scientifici raggiunti, ma si distingue per un modello di cooperazione basato sullo scambio di competenze e sul reciproco arricchimento culturale, con una forte attenzione alla valorizzazione dei siti e alla formazione in conservazione e restauro", ha concluso.
Il lavoro congiunto di ricercatori italiani e tunisini ha permesso, nel corso dei decenni, e continua a permettere sempre di più, la scoperta e la valorizzazione di siti di straordinaria importanza storica e culturale, appartenenti a periodi diversi, dalla Preistoria al Medioevo, e soprattutto al periodo punico e romano. Su questa base, le giornate di studio consentiranno ai direttori delle missioni di scavo congiunte di presentare, anche al grande pubblico, il lavoro finora svolto sui siti archeologici di tutto il Paese, nonché i progetti in corso. Uno spazio sarà dedicato ai risultati dei progetti relativi alla cooperazione tra l'Inp e il Parco Archeologico del Colosseo per la tutela e la valorizzazione del sito di El Jem, e alla collaborazione con l'Istituto Centrale del Restauro e l'Istituto Centrale di Archeologia per la valorizzazione dei siti archeologici in Tunisia.
L'anfiteatro romano di El Jem (noto anche come "Piccolo Colosseo") fu eretto dai Romani sotto il proconsole Gordiano I, imperatore di Thysdrus, nel III secolo d.C., in sostituzione di una struttura più antica di cui rimangono ancora tracce. Considerato simbolo dell'avanzata civiltà e cultura romana, il sito è oggi una rinomata attrazione turistica, riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1979. Il 10 e l'11 maggio, il sito ospiterà le "Giornate Romane". Il programma dell'evento include una parata militare romana, la proiezione di un film sull'epoca romana, spettacoli di combattimenti gladiatori, laboratori interattivi su mosaici, ceramiche e monete antiche e un vivace mercato dell'artigianato romano.