AGI - L'Italia è fermamente impegnata nella promozione della lingua italiana come strumento di diplomazia culturale e di cooperazione strategica, in particolare verso il continente africano. Lo ha dimostrato chiaramente la quinta edizione degli "Stati generali della lingua italiana - Verso una comunità globale dei paesi italofoni", evento svoltosi a Roma con la partecipazione dei ministri degli Affari Esteri e dell'Istruzione, Antonio Tajani e Giuseppe Valditara. “Dobbiamo impegnarci di più per difendere la nostra lingua e incrementare i corsi di studio”, ha detto Tajani, sottolineando che la diffusione dell’italiano è parte integrante del Piano Mattei per l’Africa. "Stiamo rafforzando la nostra posizione nel continente africano, anche grazie a questo piano", ha assicurato Tajani, auspicando che "le future classi dirigenti del continente africano possano esprimersi sempre più nella nostra lingua". A testimonianza di questo impegno, il ministro ha ricordato l'incontro avuto con un gruppo di studenti africani dell'Università per Stranieri di Perugia, prossimi alla laurea in italiano: "Costituiranno ottimi ponti con i loro Paesi d'origine, dove potranno contribuire allo sviluppo delle relazioni economiche e culturali con l'Italia", ha affermato. L’obiettivo, per Tajani, è anche quello di favorire l’inserimento di personale qualificato di madrelingua italiana all’interno delle aziende italiane attive in Africa. “Se leader, funzionari e dipendenti parlano la nostra lingua, il ruolo dell’Italia nel mondo potrà essere all’altezza della nostra storia.”
Un impegno condiviso anche dal Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha ribadito la necessità di “azioni sempre più incisive per la didattica dell’italiano all’estero”. Intervenendo all'evento, Valditara ha citato le richieste ricevute durante la missione in Tunisia dell'anno scorso, così come durante il suo viaggio in Etiopia nel dicembre 2023: "Ci è stato chiesto di sviluppare insieme nuovi metodi di insegnamento più innovativi", ha affermato il ministro, sottolineando l'urgente necessità di formare nuovi insegnanti qualificati da inviare all'estero. Valditara ha poi ricordato l'esperienza del "Villaggio Italia" al Cairo, svoltasi lo scorso febbraio, definendola "straordinaria" e indicandola come modello da replicare: "Abbiamo presentato le migliori esperienze educative della nostra scuola. Speriamo di replicare questo modello, a partire da altri Paesi del Nord Africa", ha aggiunto.
La rinascita dell'italiano come lingua di studio e di lavoro non è solo una questione culturale, ma anche geopolitica. In un mondo sempre più interconnesso, il rafforzamento della lingua italiana rappresenta una leva strategica per il nostro Paese per costruire alleanze, aprire nuovi mercati e diffondere una visione italiana di sviluppo sostenibile e cooperazione. Da Roma arriva quindi un messaggio chiaro: l’Italia non vuole rinunciare al suo ruolo nel mondo e punta sulla lingua come uno degli strumenti principali per riaffermare la propria presenza, soprattutto nei Paesi africani, dove l’interesse per l’italiano è in crescita e rappresenta una risorsa per le generazioni future.