AGI - La Camera di Commercio Italo-Libica ed Emaar Libya Holding hanno firmato un accordo per rafforzare le relazioni economiche e commerciali tra Italia e Libia, con particolare attenzione alla Cirenaica. La firma è avvenuta nei giorni scorsi a Bengasi, alla presenza di Abdulhamid Awad, presidente del consiglio di amministrazione della holding libica, e di Nicola Colicchi, presidente della Camera di commercio. Alla cerimonia erano presenti anche il Vice Ambasciatore d'Italia in Libia, Riccardo Villa, e il Console Generale a Bengasi, Francesco Saverio De Luigi. L'accordo mira a facilitare gli investimenti bilaterali, promuovere la cooperazione nei settori dell'industria, dell'agricoltura, della tecnologia e dell'edilizia e valorizzare il know-how italiano nei progetti di ricostruzione, sviluppo e formazione. Sono previste azioni concrete per facilitare la partecipazione alle fiere internazionali, incentivare la presenza delle aziende italiane in Libia e sostenere le esportazioni libiche verso l'Italia, in particolare di datteri, pesce e olio d'oliva. Emaar Holding è uno dei conglomerati più potenti della Libia orientale, con interessi in diversi settori strategici e stretti legami con i leader politici e militari locali. Il suo presidente, Abdulhamid Awad, è considerato vicino al generale Khaled Haftar, comandante delle forze speciali dell'Esercito nazionale libico, e la sua influenza nel tessuto economico della Cirenaica lo rende un interlocutore strategico per l'Italia e per il rafforzamento delle relazioni bilaterali.
L'accordo è stato firmato in un momento di particolare dinamismo nelle relazioni tra Italia e Libia orientale. Successivamente si è tenuto un incontro tra la Camera di Commercio e Belgassem Haftar, Presidente del Fondo per la Ricostruzione della Libia, per organizzare un forum imprenditoriale a Bengasi a giugno, a margine della riattivazione dei collegamenti aerei diretti tra Roma e l'aeroporto internazionale di Bengasi-Benina operati da Ita Airways. L'iniziativa ricalca il modello del forum economico svoltosi a Tripoli nell'ottobre 2023, alla presenza del premier Giorgia Meloni, e punta a consolidare la presenza economica dell'Italia anche nell'est del Paese, nonostante le incertezze legate al riconoscimento non ufficiale da parte di Roma dell'esecutivo guidato da Osama Hammad.
Nel corso della missione a Bengasi, la delegazione della Camera di Commercio ha visitato ospedali e università, riscontrando una forte domanda di tecnologie e prodotti italiani, in particolare in ambito medico e accademico. Le fonti segnalano una presenza significativa – e inaspettata – di aziende russe, elemento che fa pensare a una strategia di diversificazione dei partner da parte della Libia. Un altro segnale in questa direzione è venuto dalla recente visita di Saddam Haftar, figlio del generale Khalifa Haftar e capo di stato maggiore delle forze di terra dell'Esercito nazionale libico, ad Ankara, dove avrebbe raggiunto un accordo preliminare con i vertici militari turchi per rafforzare la cooperazione nel settore della difesa. Se questo accordo venisse confermato, segnerebbe un'importante apertura nei confronti della Turchia, tradizionalmente influente solo nella Libia occidentale.