AGI - Il Senegal di domani vuole essere una Nazione “sovrana, prospera e forte”, e in questa prospettiva intende sviluppare le collaborazioni internazionali “di cui ha bisogno per realizzare le sue ambizioni”: è il caso del Piano Mattei promosso dal governo italiano, in cui Dakar registra “una perfetta convergenza” con la sua stessa volontà di trasformazione. Lo ha sottolineato il ministro dell'Interno e della Sicurezza Pubblica del Senegal, Jean Baptiste Tine, che, in un'intervista rilasciata all'Agenzia Nova in occasione della sua visita a Roma, ha illustrato le priorità del governo di Dakar da raggiungere entro il 2050. "Si tratta di un programma di trasformazione che mira a costruire una nazione giusta, prospera e forte", ha spiegato il ministro, sottolineando che se Dakar "ha bisogno della collaborazione internazionale" per dotarsi dei mezzi per realizzare le sue ambizioni, il Paese intende posizionarsi in modo "aperto a partnership win-win, basate sul rispetto della sovranità di ciascuna parte". Il tema è stato un “leitmotiv” del governo di Dakar fin dalla campagna elettorale del presidente Bassirou Diomaye Faye, l’ex leader dell’opposizione rilasciato dalla prigione con l’attuale primo ministro Ousmane Sonko appena nove giorni dopo le elezioni dello scorso marzo.
Un tema caro anche al ministro Tine, generale proveniente da prestigiosi istituti militari internazionali - l'Accademia militare di Meknes (Marocco) e la Scuola ufficiali di Melun (Francia) - che "da convinto panafricanista" attribuisce un ruolo cruciale alla cooperazione per affrontare le sfide comuni. Il ministro osserva quindi che il piano italiano Mattei può avere un impatto sul raggiungimento di obiettivi reciprocamente vantaggiosi per il Senegal e l'Italia. “Esiste una perfetta convergenza tra la volontà di trasformazione sistemica del Senegal e i pilastri principali del Piano, fattore che ne facilita l’attuazione”, ha affermato Tine, ricordando gli assi strategici lungo i quali Dakar intende impegnarsi per costruire un’economia “competitiva, sovrana e prospera”: dall’agricoltura all’industria estrattiva, dall’agroalimentare alle attività manifatturiere, fino ai settori “ad alto valore aggiunto”.
Il governo di Dakar - ha dichiarato inoltre il ministro senegalese - promuove l'attuazione della buona governance, con l'obiettivo sia di rafforzare il prodotto interno lordo (PIL) nazionale e contenere il debito, sia di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche. Il ministro dell'Interno ha provveduto a nominare più volte dirigenti della Polizia e, anche in tema di contrasto all'immigrazione irregolare, si è dichiarato favorevole a un approccio che, attraverso il sostegno a iniziative imprenditoriali, formative e di sviluppo, possa in ultima analisi rendere la migrazione "una scelta e non più una necessità". In questo contesto di cooperazione con l'Italia, il Ministro ha firmato lunedì 24 febbraio un'intesa con l'Istituto Diplomatico Internazionale (IDI), a margine del convegno sul "Ruolo della diplomazia nella promozione della pace e della cooperazione internazionale", organizzato presso la sede di Unioncamere alla presenza di diverse autorità istituzionali e delle Forze Armate italiane.
Per Tine, l'obiettivo "è quello di garantire che le partenze" dal Senegal avvengano in un quadro regolamentato e non attraverso canali illegali, in particolare promuovendo maggiori opportunità sul territorio africano, capaci di trattenere i giovani e di impedire loro di emigrare. L’Italia è invitata, in questo senso, a promuovere iniziative nel campo della trasformazione digitale, a rafforzare il settore agricolo senegalese, a favorire le esportazioni di Dakar verso l’Europa e a promuovere maggiori investimenti nei settori chiave del Paese, principalmente agricoltura e industria. Il ministro senegalese vede spiragli di opportunità anche nei settori delle energie rinnovabili e nella ricerca della sicurezza alimentare, tutti temi che saranno sviluppati nell'ambito del Piano di partenariato concordato tra Senegal e Italia per il triennio 2024-2026.
Sviluppo sostenibile, salute, istruzione, rivoluzione digitale, formazione professionale e ambiente sono gli ambiti sui quali Roma e Dakar si impegnano a lavorare in sinergia, con l’obiettivo di sostenere la formazione e l’inserimento professionale di 200.000 giovani nel periodo considerato.
Come spiega lo stesso Tine, l'Italia «svolge un ruolo chiave nella risposta europea all'immigrazione irregolare»: per ridurla «è necessaria una cooperazione rafforzata, nel quadro di una strategia condivisa che coinvolga anche il settore privato e la società civile». Per il ministro, insomma, è necessario «rafforzare la cooperazione bilaterale, dando maggiori opportunità ai giovani senegalesi», un aspetto al quale l'Italia è invitata a contribuire anche nell'ambito del Piano Mattei. Insistere sulla formazione e sull’inserimento professionale diventa quindi fondamentale anche per incidere su temi strettamente legati alla sicurezza nazionale, allontanando i giovani dalla criminalità organizzata o dalla lotta armata. Su questo fronte, il recente accordo di pace concluso dal governo di Dakar con i separatisti della Casamance non è - per Tine - che il riconoscimento di uno stato di cose: per il ministro, la firma riflette "una volontà comune di incanalare gli sforzi nella giusta direzione", ponendo fine a un conflitto che, pur essendo "uno dei più storici del Senegal" - in corso dal 1982 - si è caratterizzato a lungo "per la scarsa intensità politica e militare" in termini di scontri.
Nella prospettiva del rinnovamento avviato dal governo di Dakar, il ministro vede anche il ritiro delle forze francesi dal Senegal come la conseguenza lineare dell’impronta politica “sovranista” imposta dal presidente Faye. "Si tratta di stabilire una relazione rinnovata nel settore della sicurezza, e in particolare nella Difesa, prendendoci carico di ciò che legittimamente meritiamo per il nostro futuro", ha affermato Tine, per il quale la scelta non risponde a "una volontà di autarchia" o al rifiuto di altre partnership, ma solo alla ricerca di "collaborazioni più equilibrate", in linea con le aspirazioni di Dakar.