AGI - La Conferenza episcopale italiana (CEI) ha annunciato lo stanziamento di un milione di euro dai fondi che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica per sostenere le vittime delle violenze in corso nell'est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). “Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questo massacro, all'annientamento dell'umanità”, si legge in una nota in cui i vescovi lanciano un accorato appello a "fermare il massacro a Goma e in altre regioni della Repubblica Democratica del Congo". La CEI riporta aggiornamenti quotidiani dalle chiese e dai missionari congolesi presenti nell'area, documentando uccisioni, mutilazioni, distruzioni e sfollamenti di un gran numero di persone. La Conferenza episcopale è presente da anni nel Paese africano con operatori e missionari.
Nel frattempo, la situazione in Congo si fa sempre più drammatica. Il vice direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA), Bounena Sidi Mohamed, ha parlato di almeno 2.000 corpi già seppelliti dalle comunità, mentre secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 900 corpi sono ancora negli obitori degli ospedali di Goma. Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite nella RDC, Bruno Lemarquis, ha chiesto la riapertura urgente dell'aeroporto di Goma, considerato un punto di accesso cruciale per gli aiuti umanitari, descrivendolo come una “ancora di salvezza” senza la quale l'evacuazione dei feriti gravi, la consegna di forniture mediche e la ricezione di rinforzi umanitari rimarrebbero paralizzate. “Invito tutte le parti ad assumersi le proprie responsabilità e a fare tutto il possibile per riaprire l'aeroporto con urgenza. Ogni ora persa mette a rischio altre vite. È un'emergenza assoluta. Tutte le parti coinvolte devono agire senza indugio per consentire la ripresa dei voli umanitari e garantire l'accesso alle forniture di soccorso. Ne va della sopravvivenza di migliaia di persone”, ha dichiarato.
Sul fronte diplomatico, è alta l'attesa per il vertice congiunto della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (Sadc) e della Comunità dell'Africa orientale (Eac), convocato per venerdì 7 e sabato 8 febbraio a Dar es Salaam, in Tanzania, a seguito di un accordo tra il presidente di turno della Sadc, lo zimbabwese Emmerson Mnangagwa, e quello della Eac, il keniota William Ruto. “Il presidente tanzaniano Samia Suluhu Hassan ha gentilmente accettato di ospitare il vertice per discutere della situazione nell'est della RDC”, ha dichiarato il presidente Ruto in un comunicato, sottolineando che il presidente della RDC, Félix Tshisekedi, e il presidente del Ruanda, Paul Kagame, hanno confermato la loro partecipazione all'incontro, che sarà preceduto da una riunione ministeriale venerdì, prima del vertice dei capi di Stato previsto per il giorno successivo. Anche il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il presidente ugandese Yoweri Museveni e il presidente somalo Hassan Sheik Mohamud hanno confermato la loro partecipazione al vertice.