AGI - L'Arabia Saudita “è un attore chiave” non solo tra gli Stati del Golfo ma anche nella “stabilizzazione dell'intera regione mediorientale”, perché una “normalizzazione dei rapporti con Israele” faciliterebbe la soluzione della questione regionale. Con queste parole il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato l'importanza, in termini geopolitici e non solo, della visita di due giorni nel Regno dell'Arabia Saudita, che si è conclusa con la firma, con il Principe ereditario saudita e il Primo Ministro Mohammad bin Salman, di una dichiarazione congiunta che eleva le relazioni bilaterali al livello di partenariato strategico, avviando così una cooperazione strutturata.
“Anche per il Libano, l'Arabia Saudita ha svolto un ruolo importante nel lavoro svolto per rafforzare le istituzioni libanesi, in particolare con l'elezione del nuovo presidente Aoun”, ha spiegato la premier italiana in un briefing con la stampa prima di partire per il Bahrein. Una tappa - ha aggiunto Meloni - che “è più o meno in linea con la stessa strategia” del viaggio appena concluso. “Il Bahrein detiene la presidenza della Lega Araba ed è un Paese molto impegnato, soprattutto sul fronte del dialogo interreligioso”, ha detto. “L'Arabia Saudita è oggettivamente un attore che, soprattutto in Medio Oriente ma anche in Africa, può svolgere e svolge un ruolo molto importante nella stabilizzazione e nella normalizzazione. È certamente un interlocutore con cui è importante lavorare insieme”, ha aggiunto Meloni, per la quale anche nell'ambito del Piano Mattei Italia e Arabia Saudita "possono lavorare bene insieme, perché questo è molto importante per entrambi e fa davvero la differenza".
Il Presidente del Consiglio, che ha risposto alle critiche dell'opposizione negando qualsiasi contraddizione tra i rapporti con l'Arabia Saudita e il passato, ha poi sottolineato che “non si tratta solo di una visita di cortesia”. In Arabia Saudita “il governo italiano sta puntando da più di due anni sul Mediterraneo in senso lato”, e in questo contesto i Paesi del Golfo “assumono ovviamente una centralità strategica”. Si tratta di opportunità - ha ribadito Meloni - “che ci permettono di lavorare a dei risultati concreti per l'Italia”, proprio come gli accordi già firmati, sia governativi che con enti pubblici privati, per un valore di circa 10 miliardi di dollari. La partnership è stata classificata come “strategica” e si concretizza in un Consiglio che “si riunisce periodicamente e riferisce sullo stato di avanzamento del lavoro congiunto su temi prioritari individuati”, come “la cooperazione nei settori dell'energia, della difesa e dell'archeologia, oltre alla promozione degli investimenti reciproci”.
Della delegazione ricevuta dal Principe bin Salman facevano parte molti imprenditori italiani, tra cui Leonardo e Fincantieri, che hanno firmato accordi che dovrebbero portare a futuri ordini. L'intenzione è quella di collaborare nei settori dell'aerospazio e della difesa, ma anche della cantieristica e dell'innovazione, oltre che dell'energia e delle infrastrutture. Particolare attenzione è stata rivolta anche al settore commerciale, sostenendo le esportazioni italiane in Arabia Saudita e la collaborazione in campo culturale. È l'inizio di un processo, di una fase”, ha concluso Meloni, "che vedo come una nuova era nella cooperazione strategica con questo importante attore del Golfo e del Mediterraneo".