AGI - Da lunedì prende il via la prima Settimana della Cultura Siriana in Italia, la Syrian Heritage Week, a simboleggiare il nuovo corso delle relazioni diplomatiche, socio-economiche e culturali tra Damasco e Roma, dopo la svolta storica dello scorso 8 dicembre, con la fine dell’era Assad. L’idea di fondo della manifestazione – con decine di eventi al giorno su tutto il territorio nazionale - è quella di prendere parte alla ricostruzione della Siria partendo proprio della cultura e facendo rete tra realtà ed eccellenze accademiche, sociali e culturali, con il coinvolgimento di vari attori tra cui università, società civile e diaspora siriana in Italia. La manifestazione è organizzata dall’Heritage International Institute (https://www.hii.institute), in prima linea in questo percorso.
Durante la sua recente visita a Damasco, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani - nei colloqui con il capo delle nuove autorità siriane Ahmad al-Sharaa (Abu Mohammed al Jolani) - ha prospettato il rilancio di una collaborazione tra università italiane e siriane a favore del dialogo interculturale, fondamentale per la stabilità e la pace, e perno cruciali per due Paesi amici, con una grande storia alle spalle e una comune cultura mediterranea. In questo scenario, l’Italia si propone anche di fare da ponte tra la nuova Siria e l’Unione europea. Un annuncio che si sta concretizzando in tempi molto rapidi, appunto con il lancio della prima Settimana della Cultura siriana, a riprova della forte volontà di cominciare a costruire sin da subito un nuovo corso delle relazioni bilaterali.
“Vogliamo contribuire a un rinnovato rilancio e sviluppo delle relazioni socioculturali e interuniversitarie tra Italia. Confermiamo perciò di essere pronti e fortemente uniti per garantire la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale in Siria anche recandoci nel Paese, appena le condizioni lo permetteranno”, ha dichiarato Sergio Iovino, Chief Executive Officer e Direttore Artistico dell’Istituto.
Prima organizzazione internazionale a chiamare all’azione per la protezione e rivalorizzazione del patrimonio siriano, grazie anche alla immediata creazione di una Task Force Speciale per la Siria, l’Heritage International Institute ha dato vita a un ricco programma per questa settimana nel segno della cultura e della diversità. A inaugurare e chiudere la Settimana, sarà l’Ambasciatore d’Italia a Damasco, S.E. Stefano Ravagnan.
L’iniziativa si presenta come un ponte che unisce culture e popoli, affrontando il patrimonio culturale siriano attraverso una pluralità di prospettive. Con un approccio multidisciplinare, tutte le Università italiane e organizzazioni innovative, come Area Vasta Smart, esploreranno temi fondamentali legati alla tutela, alla valorizzazione e alla resilienza del patrimonio tangibile e intangibile, nonché alla cooperazione per lo sviluppo sostenibile e il rilancio dell’economia nel Paese.
Da Bergamo, Milano, Brescia, Verona, Trento, Torino, Parma, Bologna, Modena, Genova, passando per Firenze, Ancona, Macerata, Camerino, Pescara, Frosinone, fino ad arrivare a Messina, Palermo, Catania, Sassari, Cagliari, l’Heritage International Institute ha riunito tutti gli Atenei nazionali in una settimana storica, coinvolgendo direttamente la comunità siriana in Italia, che prenderà parte attiva a tutti gli eventi.
Al termine della settimana, l’Heritage International Institute adotterà un rapporto nel quale confluiranno le proposte di programmi culturali e accademici di tutte le Università e associazioni partecipanti da presentare ai vertici politici per una loro realizzazione in Siria.
La Syrian Heritage Week terminerà con il concerto “Melodie e Sapori: United For Syria”, il 25 gennaio alle 19.30 nella Chiesa Santa Maria Ausiliatrice (Roma): un evento unico aperto alla cittadinanza che trasforma la musica in un potente messaggio di pace e rinascita, ispirando nuove prospettive di dialogo internazionale. Il concerto vedrà la partecipazione speciale del Maestro musicista siriano Issa Abou Eita e il lancio di un inedito speciale composto dal Direttore Artistico Iovino a favore del patrimonio culturale in Siria e dei legami culturali della diaspora siriana con la patria.
“Vogliamo così promuovere il valore inestimabile del patrimonio musicale della Siria, che affonda le sue radici nelle civiltà assira, persiana e islamica, come simbolo di pace e unione, trasferendolo come messaggio universale di speranza e connessione, in vista dell’organizzazione di un concerto internazionale a Damasco” afferma il CEO Iovino. Il Concerto a Santa Maria Ausiliatrice, cui seguirà una reception con cibo tipico siriano, preparato dalla comunità siriana di Roma, diventa quindi il simbolo di una unione tra il mondo culturale e accademico, tra Italia e Siria.