(AGI) - Rho (Milano), 29 ago. - In tutta questa tecnologia fala sua parte anche un Ateneo italiano, l'Universita' di Pavia.La Professoressa Anna Magrini dell'Unversita' di Pavia, che hacollaborato alla realizzazione del progetto spiega: "Latecnologia garantisce un impatto ambientale basso o nullo. Adifferenza delle tecnologie ad osmosi inversa(desalinizzazione, depurazione delle acque, trattamento delleacque reflue, ecc.), quella di SEAS non rilascia impurita'nell'ecosistema locale e offre una fonte illimitata einesauribile di acqua potabile". La rivoluzione che questosistema puo' rappresentare per il mondo intero e' ancora piu'evidente alla luce dei dati allarmanti sulla crisi globaledell'acqua: basti pensare che 880 milioni di persone in tuttoil mondo non hanno accesso all'acqua potabile e 3,4 milionimuoiono ogni anno per la mancanza di questo bene o per malattiecorrelate. Nello scorso mese di marzo, Seas ha donato aUNAkids, onlus impegnata a migliorare le condizioni di vita deiminori nelle regioni sconvolte dalle guerre, un sistema capacedi produrre 2.500 litri di acqua potabile al giorno.Intervenendo all'incontro, il Segretario della onlus hasottolineato quanto l'acqua sia un bene fondamentale, inparticolare per i campi profughi: "L'Alto Commissariato delleNazioni Unite per i Rifugiati stima che il crescente esodo dirifugiati dalla Siria al Libano potrebbe superare di ben 10volte le stime piu' recenti. Oltre il 50% di questi rifugiatihanno meno di 17 anni. Spesso queste persone non hanno accessoai minimi approvvigionamenti di cibo e acqua potabile". (AGI)Cre