(AGI) - Roma, 31 lug. - "Il settore lattiero caseario, cosi'come tutta la zootecnia italiana, ha bisogno di interventispecifici che ne permettano il sostegno ed il rilancio.Valutiamo positivamente il piano presentato dal ministroMartina che, accogliendo le nostre sollecitazioni, vieneincontro alle necessita' dei produttori". Lo ha sottolineato ilpresidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo al'Tavolo della Filiera Latte', convocato dal ministro per lePolitiche Agricole Maurizio Martina. "Le misure previste dovranno essere incentrate - haaggiunto Guidi - a sostegno delle imprese che fanno laproduzione nazionale e di quelle che hanno scelto la stradadell'aggregazione, per affrontare con piu' forza il mercato,evitando la dispersione delle risorse disponibili". Il piano ha previsto, opportunamente, l'avviodell'interprofessione del settore lattiero caseario cheConfagricoltura ha chiesto di aprire anche alla GDO ed hapoi sollecitato a proseguire il coordinamento tra i variministeri competenti per superare le difficolta' doganali perl'esportazione dei prodotti. Tra le misure indicate, ad avviso di Confagricoltura, sonoimportanti quelle dirette ad attivare piani di promozione nelnostro Paese del consumo di latte fresco e all'estero deiprodotti lattiero caseari made in Italy. "Va valutata ora - haosservato Guidi - la proposta di dar vita ad un apposito'consorzio per le esportazioni' e di avviare comunque opportuneiniziative, tramite l'ICE, per favorire l'incoming di operatoriesteri ed incontri B2B". Per quanto riguarda il sostegno agliimpianti di biometano delle aziende zootecniche, occorrecompletare il quadro legislativo di riferimento e stabilizzare il regime fiscale per il settore del biogas. Confagricoltura ha ricordato come negli ultimi dieci annila struttura degli allevamenti da latte italiani si siamodificata con una crescente razionalizzazione e concentrazionedelle produzioni. Oggi sono quasi il 20% gli allevamenti cheproducono oltre le 500 ton/anno; 10 anni fa erano solo l'11%."Dobbiamo sostenere questo processo puntando - ha sostenutoancora Guidi - sulle imprese piu' competitive in grado dicompetere sul mercato con misure di accompagnamento checonsentano di superare la difficile congiuntura,'marcata' anchedalla soppressione del regime delle quote latte". Dal 2005 il numero delle aziende di produzione si e'ridotta di 18 mila unita' interessando principalmente lepiccole imprese che, pur costituendo numericamente il 50% delleimprese nazionali, realizzano solo il 6% della produzionenazionale. Quindi, il 94% della produzione e' fornita per un23% dalle medie imprese e per il 71% dalle grosse imprese, purrappresentando quest'ultime 1/5 del numero totale. "Nodo da sciogliere - ha concluso il presidente diConfagricoltura - e' quello della creazione dell'indicenazionale del prezzo del latte che possa fornire una maggioretrasparenza di mercato ed orientare la contrattazione tra leparti. Ma gli industriali devono pronunciarsi con chiarezza sesono d'accordo ad individuare lo strumento condivisodell'indicizzazione che, in un'ottica di filiera, deve fare dariferimento per il mercato".(AGI)Bru