(AGI) - Ortona (Chieti), 6 lug. - Dai lusinghieri risultatifinora raggiunti, il Progetto Spumanti Abruzzo DOP parte versoulteriori e ancora piu' ambiziosi obiettivi. Dopo quasi un annodi lavoro, degustazioni, test, analisi e riflessioni, iprotagonisti di questa grande avventura si sono datiappuntamento a Ortona nei giorno scorsi, assieme ad altriautorevoli relatori ospiti, per fare il punto su un percorsoche autorizza a formulare ottimistiche aspettative. Nellacornice di Palazzo Corvo, ha avuto luogo un convegno dal titolo"La spumantizzazione come leva per la valorizzazione deivitigni autoctoni abruzzesi". Coordinati e stimolati dalgiornalista Alessandro Bocchetti, Lino Olivastri, enologo CitraVini e responsabile del progetto, i professori GiuseppeArfelli, Andrea Piva e Giovanna Suzzi dell'Universita' diTeramo hanno illustrato, con dovizia di dati ed evidenze, illavoro svolto e i risultati acquisiti, ognuno dal proprio puntodi osservazione professionale e scientifico: dagli aspettiagronomici a quelli ampelografici, da quelli enologici a quellilegati alla microbiologia dei lieviti. Maurizio Odoardi, delConsorzio per la Ricerca Viticola ed Enologica d'Abruzzo(C.Ri.VE.A.), ha illustrato le caratteristiche dei cinquevitigni scelti per la spumantizzazione (Cococciola,Montepulciano, Montonico, Passerina e Pecorino) mentre unintervento del professor Carlo Viviani, vicepresidentedell'Accademia Italiana della Vite e del Vino (di cui sonomembri anche i professori Arfelli, Piva e Suzzi), incentratosull'importanza dei vitigni autoctoni come patrimonio dellavitivinicoltura italiana ha chiuso i lavori. "Il Convegno, hacommentato Lino Olivastri, e' stato un fondamentale momento diriflessione e di confronto sul percorso che stiamo percorrendotutti insieme. Peraltro, sono certo che la strada intrapresasia valida e che dalle le nostre uve abruzzesi otterremo vinispumanti dalle grandi potenzialita' organolettiche, destinati aincontrare il gusto dei consumatori". (AGI)