(AGI) - Palermo, 6 apr. - L'aumento dal 12% al 20% della quotaminima di succo di arancia nelle bibite "aranciate" prodotte inItalia "rischia di causare un danno irreversibile all'industriadel settore considerato che all'estero, anche nei paesi intraUe, la quota minima e' del 10 per cento". Lo sotiene ilConsorzio italiano industrie di trasformazione agrumi (Citrag)con sede a Giammoro (Messina), che ha scritto al governonazionale e a quello regionale siciliano per chiedere che ladisposizione sia rivista. Secondo il Citrag, incrementare laquota di succo causerebbe in Italia "un aumento dei costi cheaiuterebbe le imprese straniere e spingerebbe le multinazionaliche hanno sede in Italia a ridimensionare la loro presenza". Secondo gli industriali, concentrati in Sicilia e Calabria,la norma, contenuta in una legge dello scorso anno, invece diagevolare il settore dell'agrumicoltura sarebbe un "boomerang"che metterebbe in crisi la filiera, dalla produzione allatrasformazione e alla commercializzazione. Oltre alle questionilegate alla concorrenza straniera, che puo' imbottigliare fuoridall'Ue aranciata con solo il 3% di succo, si pone il problema,secondo il Citrag, della quantita' di arance necessarie perconvertire l'attuale consumo di "aranciate" dal 12% attuale al20%. "Un quantitativo che in Italia non e' disponibile",sotengono gli industriali, secondo cui il 98% delle 'aranciate'italiane viene prodotto esclusivamente con succo di arance apolpa bionda perche' quelle a polpa rossa (varieta' 'Tarocco','Moro', 'Sanguigno' e 'Sanguinello'), non possono essereutilizzate per la produzione di bibite ma soltanto per succhi100% bevibili. Le varieta' bionde coltivate in Italia sono'Navel', 'Navelino', 'Biondo Comune' e pochissime quantita' di'Valencia' e 'Ovale Calabrese'. Vengono destinate allatrasformazione industriale solamente quelle non idonee, perdimensione, forma e colore, a essere avviate al mercato delfresco. Per l'attuale produzione di circa 500 milioni di litri di"aranciata" venduta in Italia con il 12% di succo di aranciaoccorrono circa 60 milioni di litri di succo ovvero 150 milionidi chilidi arance bionde. Se le bevande prodotte in Italiadovessero contenere il 20% di succo di arancia, servirebbero circa 100 milioni di litri di succo equivalenti a 250 milionidi chili di arance bionde. "Quantita' che in Italia nonesiste", afferma il Citrag, rilevando che "pertanto leindustrie di bibite sarebbero costrette a comprare il succo diarancia all'estero (Spagna, Marocco, Turchia, Israele, Grecia,Brasile)". (AGI)Rap