(AGI) - Siena, 9 Feb. - "In Italia il 2014 ha registrato lapeggior campagna di raccolta delle olive a memoria d'uomo. Ilcalo della produzione dell'olio d'oliva e' stato stimato tra il35 e il 40% creando uno shock di mercato che ha prodottoconseguenze rilevanti". Tali dinamiche sono state osservate nelRapporto sull'olio di oliva elaborato all'Area Research eInvestor Relations di Banca Monte dei Paschi di Siena.L'analisi si concentra sugli effetti di mercato inquadrandolodal punto di vista storico, alimentare e dei fondamentali. "Lasituazione attuale desta grande preoccupazione perche' non e'circoscritta solo all'Italia ma riguarda anche la Spagna, ilmaggiore produttore d'olio d'oliva nel mondo"."Nel paeseiberico - si legge nella nota - il calo di prodotto trasformatoe' stato di circa il 50%. Visto il grande successo di questatipica produzione mediterranea nei paesi extraeuropei, inparticolare negli USA, dove i consumi sono aumentati a un tassomedio annuo del 10% durante gli ultimi vent'anni, ci si chiedese il prodotto disponibile sul mercato bastera' a soddisfare ladomanda, che per il 2015 viene stimata dall'International OliveOil Council (IOCC) in 2 milioni 823 mila tonnellate a fronte diuna produzione di sole 2 milioni 393 mila tonnellate nel mondo.Il deficit produttivo atteso ha gia' determinato unaimpensabile impennata dei prezzi dell'olio che, da fine 2013,sono raddoppiati. Su questo fenomeno ha inciso anche laconsapevolezza che gli aumenti produttivi attesi in Grecia,Tunisia non riusciranno a compensare i cali in Spagna eItalia"."I problemi che hanno afflitto Italia e Spagna sonostati di natura sostanzialmente diversa: nel nostro paese unparassita, la mosca olearia, ha attaccato gli oliveti impedendola corretta fruttificazione mentre gli iberici hanno visto illoro territorio d'elezione, l'Andalusia, afflitto da unasiccita' senza precedenti. Ad aggravare ulteriormente lasituazione in Italia anche un batterio trovato di recente(Xylella fastidiosa) che sta colpendo gli alberi in Puglia,tanto che il Governo ha deciso di nominare un commissario dellaprotezione civile per far fronte all'emergenza. Il rapporto diBanca Monte dei Paschi di Siena offre un'analisi completa delmercato, partendo dalle origini, passando per le beneficheproprieta' alimentari che ne hanno determinato la diffusionenel mondo e discutendo infine delle innovazioni nellemetodologie di coltivazione, come quella superintensiva e delletecnologie di estrazione". "Il confronto tra Spagna e Italia -si legge ancora nello studio - riguarda infatti la modernita'che fa degli iberici i principali innovatori di processo e diprodotto a fronte di una tipologia di coltura e di produzionepiu' tradizionale nel nostro paese. L'Italia e' il secondomaggiore produttore al mondo di olio d'oliva con 415 milatonnellate prodotte nel 2013 ma il maggiore consumatore con 620mila tonnellate nello stesso anno, un'altra grande questione e'il tema del commercio dell'olio d'oliva visto che il nostropaese importa gran parte del prodotto necessario a soddisfareil fabbisogno: non sempre i prodotti importati offrono lestesse garanzie qualitative e di tracciabilita' del prodottonazionale, e questo sicuramente e' tenuto presente dalleautorita' che auspicano un maggiore controllo della filiera inchiave qualitativa. Infine preme sottolineare il fatto che ilsettore sia considerato strategico a livello dell'UnioneEuropea: la nuova PAC ha previsto uno stanziamento di 426milioni di euro all'anno per l'Italia a sostegno di questo e dialtri comparti agroalimentari e zootecnici".(AGI)Red/Mav