(AGI) - Roma, 19 gen. - Dal latifondo di circa 300 ettariutilizzato in passato come riserva di caccia dei piu' noticapimafia come Brusca e Provenzano all'olio extravergine dioliva prodotto nelle aziende che sembrano fare capo al bossmafioso latitante Matteo Messina Denaro fino alle energiepulite come l'eolico, sono le ultime frontiere del businessdelle agromafie che generano un volume di affari di 15,4miliardi nel 2014 (+10 per cento) secondo il rapportoColdiretti/Eurispes. E' quanto afferma la Coldiretti nelcommentare positivamente le operazioni delle forze dell'ordineche per ultimo hanno visto gli agenti della Direzioneinvestigativa antimafia (Dia) di Caltanissetta confiscare beniper circa 50 milioni di euro con anche terreni per unestensione complessiva di circa 350 ettari. Il fenomeno delle"agromafie" - sottolinea la Coldiretti - investe ambiticomplessi e articolati, dove il sistema mafioso originato nelleradici antiche delle mafie del latifondo, dei gabellieri edell'abigeato si e' da tempo rigenerato in forme di vera epropria criminalita' economica, ad opera di ben strutturati edinvasivi gruppi di interesse con ramificazioni diffuse anchesul piano transnazionale. E' attraverso queste forme diimprenditorialita' criminale che viene assicurato innanzituttoil riciclaggio degli illeciti patrimoni che provengono daltraffico di stupefacenti, dal racket e dall'usura, ma vengonoanche consolidate le nuove forme di controllo del territorio incui i soggetti criminali sono veri e propri soggetti economiciche operano con i metodi del condizionamento dei mercati edegli appalti, della corruzione dei pubblici funzionari, dellosfruttamento della manodopera clandestina e dell'accessoillecito ai finanziamenti europei e alle altre pubblichesovvenzioni. Gli interessi criminali - continua la Coldiretti -sono rivolti anche alle forme di investimento nelle catenecommerciali della grande distribuzione, nella ristorazione enelle aree agro-turistiche, nella gestione dei circuitiillegali delle importazioni/esportazioni di prodottiagroalimentari sottratti alle indicazioni sull'origine e sullatracciabilita', della macellazione e della panificazioneclandestine, dello sfruttamento animale e del doping nellecorse dei cavalli, e lucrano anche sul ciclo dei rifiuti, noncurandosi delle gravi conseguenze per la catena agroalimentare,per l'ambiente e la salute di tutti noi e delle futuregenerazioni. Il settore ambientale - conclude la Coldiretti -vede anche altre iniziative che hanno sottratto vaste areeagricole con la cementificazione selvaggia e con manovrespeculative sulle cosiddette "energie rinnovabili" legateall'agricoltura, quali i sistemi fotovoltaico, eolico e dellebiomasse per i rilevanti incentivi economici previsti.(AGI)