"Il significato originale di protesi è aggiungere, non aggiustare o rimpiazzare ma estendere". Così Dani Clode, studentessa del Royal College of Art londinese, ha spiegato a Dezeen la filosofia della sua invenzione: un terzo pollice artificiale, creato con la stampa 3D. Un prototipo che è un piccolo passo verso una prossima frontiera: l'umanità aumentata, quando la tecnologia ci renderà in grado di svolgere azioni e attività che il nostro corpo ci preclude.
"Il terzo pollice è ispirato da questa etimologia: esplorare l'aumento delle capacità umane e puntare a riformulare le protesi come un'estensione del corpo", aggiunge Clode, "è in parte dispositivo, in parte esperienza e in parte espressione di sè".
The Third Thumb Project from Dani Clode on Vimeo.