Bruxelles - Il nucleare belga non e' sicuro: entrambe le centrali attualmente in funzione, a Doel (nel nord) e Tihange (ad est), sono a rischio di incidenti gravi, quali il collasso parziale o totale del reattore. E' la valutazione dell'Agenzia federale per il controllo del nucleare (Afcn), l'ente responsabile per i due impianti belgi, che producono oltre la meta' del fabbisogno di elettricita' del Regno. Jan Bens, il capo dell'agenzia, ha inviato due lettere ai presidenti di Electrabel ed Engie, le compagnie energetiche proprietarie degli impianti, per denunciare l'alto rischio di fusione del nocciolo del reattore. La prima delle due lettere e' datata 1 luglio, ma entrambi i documenti sono stati resi noti solo adesso. A giudicare dal contenuto della lettera, la possibilita' di un 'meltdown nucleare' (fusione del nucleo del reattore) per surriscaldamento e' tutt'altro che remoto. "I valori della probabilita' di fusione sono allarmanti nei reattori i reattori 1,2 e 3 della centrale di Tihange, e per i reattori 3 e 4 della centrale di Doel", scrive il direttore di Afcn. La centrale nucleare di Tihange si trova nella provincia di Liegi, ma a 50 chilometri da Maastricht (Paesi Bassi) e a 70 chilometri da Aquisgrana (Germania). Risalente agli anni Settanta, e' costituita da tre reattori. Il primo terminato nel 1975, il secondo nel 1982 e il terzo nel 1985. Tutti sono ritenuti a rischio. Delicata anche la situazione per l'impianto di Doel, al confine con i Paesi Bassi. Il sito e' composto da quattro reattori, realizzati tra il 1969 e il 1985. Il capo dell'agenzia Afcn non nasconde "inquietudine per la gestione delle sua attivita' nucleari in Belgio di Electrabel", e critica in particolare "la convinzione troppo affrettata dell'assenza dei problemi". Secondo Bens esistono infatti "gravi falle nella sicurezza". Il dibattito sulle centrali nucleari belghe non e' nuovo. Gia' lo scorso gennaio, i governi di Paesi Bassi e Germania, su pressioni dei comuni al confine col Belgio, avevano manifestato preoccupazione per lo stato di salute delle centrali del Belgio. Era stata chiesta la chiusura dei reattori vecchi quarant'anni. Quella di Doel e' infatti una delle centrali piu' vecchie d'Europa, e nel 2012, in occasione degli stress test organizzati a livello Ue dopo il disastro di Fukishima dell'anno precedente, sono state scoperte diverse microfessure nei reattori. In Germania, nel confinante Land della Renania Settentrionale-Vestfalia ad agosto di quest'anno e' stato deciso di aumentare la scorta di pasticche di iodio per la popolazione, usate per proteggere in particolare la tiroide in caso di fughe radioattive. Patrick Dupriez, co-presidente del partito dei Verdi francofoni, e' deciso a sollevare il caso al parlamento regionale e federale.