(AGI) - Sassari, 30 lug. - La Sardegna ha il primato mondialedella piu' alta incidenza della sclerosi multipla anche in eta'pediatrica, di due-tre volte superiore, con 2,85 nuovi casil'anno fra i sardi under 18, cui si aggiunge uno 0,68 per lediagnosi di Cis (Clinically isolated syndrome), consideratal'esordio della SM. Un gruppo di ricerca dell'universita' diSassari, guidato da Stefano Sotgiu, ha dimostrato, per la primavolta, che nell'isola il primato non e' limitato solo allapopolazione adulta. La novita' e' contenuta nell'articolo"Epidemiologia della sclerosi multipla nella popolazionepediatrica del Nord Sardegna", pubblicato sulla rivistascientifica "European Journal of Pediatrics" dall'equipe diSotgiu, responsabile della clinica di Neuropsichiatriainfantile dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari,che ha esaminato cartelle cliniche e ambulatoriali e risonanzemagnetiche di tutti i centri neuropsichiatrici, neurologici,riabilitativi territoriali e ospedalieri delle province diSassari e Olbia-Tempio. Nel complesso, fra SM e Cis, risultanoogni anni 3,5 nuovi casi ogni 100mila ragazzi nel nordSardegna. La prevalenza totale calcolata dallo studio e' pari a33,3 casi di sclerosi multipla definita o iniziale ogni 100milaunder 18. "Dopo i traumatisti della strada, la sclerosimultipla - malatti cronica infiammatoria autoimmune del sistemanervoso centrale - e' la piu' importante causa di disabilita'nei giovani", spiega Sotgiu. "La Sardegna e' l'isola delleautoimmunita': si pensi, oltre alla SM, al diabete di tipo 1,alle tiroiditi, alla celiachia, patologie che colpiscono lapopolazione sarda molto piu' che la gran parte del resto delmondo. Credo che cio' abbia a che fare con la secolare lottagenetica dei sardi contro la malaria". Un processo che haportato, fra l'altro, alla selezione di globuli rossilievemente modificati, utili per neutralizzare il plasmodiodella malaria, ma collegato a patologie come le talassemie e ilfavismo. Dopo la Secondo guerra mondiale, in pochi anni, tuttoe' cambiato, secondo l'ipotesi del ricercatore. Eradicata lamalaria grazie al massiccio uso di Ddt, sconfitta latubercolosi, i parassiti intestinali e le infezioni con ivaccini, e' possibile che il Dna dei sardi non abbia fatto intempo a ritrasformarsi in concomitanza con le miglioratecondizioni igienico-ambientali. "Naturalmente, questa e' soloun'ipotesi", precisa il neuropsichiatra, "che andra' studiata everificata". (AGI) .