(AGI) - Vienna, 22 apr. - La lattoferrina, una proteinapresente nel latte materno che svolge un ruolo particolare nelsistema immunitario dei neonati, rappresenterebbe una vivasperanza per una precisa terapia futura in grado di contrastareil melanoma maligno (cancro della pelle) e altri tumori delcervello difficili da curare. Questo e' quanto emerso da unostudio dell'Universita di Medicina di Graz (Austria),pubblicato sulla rivista Biometal. In uno studio precedente i ricercatori avevano individuatoun fosfolipide sulla superficie delle cellule cancerogene edelle metastasi che funge da marcatore universale per ilcancro. Gli studiosi erano giunti a questa conclusione perche'la naturale carica positiva del peptide immunodifensivolattoferrina viene attratta dalla carica negativa dellafosfatidilserina (PS) e interagisce con la membranasuperficiale delle cellule cancerogene. Al contrario le cellulesane non interagiscono con la lattoferrina, una proprieta' chepuo' risultare utile per il trattamento mirato del cancro, ilcui scopo e' di attaccare solo le cellule malate. Nell'ambitodi un progetto di cooperazione europeo i ricercatori di Grazhanno successivamente analizzato come rafforzare la strutturamolecolare della lattoferrina sulla base di modificazionimirate. Nella sua forma naturale il peptide difensivo e'infatti troppo debole per poter provocare la distruzione dellecellule tumorali. "Stiamo modificando il peptide - hannospiegato i ricercatori - scambiando singoli amminoacidi,soluzione che dovrebbe condurre a una sua maggioreselettivita'. Al tempo stesso abbiamo sviluppato due peptidicationici antitumorali sulla base della lattoferrina ed e'stata presentata una domanda di brevetto". Nel nuovo studio gliscienziati hanno dimostrato per la prima volta all'interno dicolture cellulari un'alta attivita' specifica dei peptidi, daloro modificati e derivati dal latte materno, su una linea dicellule del melanoma e sulle metastasi. "I peptidi modificatimostrano un buon livello di aggressivita' nei confronti dellecellule tumorali della pelle, aggressivita' di dieci voltesuperiore a quella della lattotransferrina presente nel lattematerno. Il danno provocato alle cellule sane invece e'pressoche' uguale a quello causato dalla lattotransferrina",hanno commentato. (AGI) Red/Pgi .