(AGI) - Firenze, 13 nov. - Le strategie belliche degli insettinon hanno piu' segreti grazie allo studio condotto da un gruppodi ricercatori dell'Universita' di Firenze. Lo studio, cheutilizza un approccio chimico per analizzare le tattiche usatein combattimento dalle formiche e prevederne gli esiti, e'stato pubblicato dalla rivista PLOS ONE. I ricercatorifiorentini hanno scoperto i meccanismi con cui le formichemettono in atto gli attacchi. I combattimenti tra gruppi moltoampi di formiche tendono a frazionarsi in una serie di scontriche coinvolgono piccoli gruppi o singoli individui, paragonatidai ricercatori a molecole e atomi, di cui e' possibileprevedere il comportamento. "Dalle osservazioni - ha spiegatoFranco Bagnoli, ricercatore di Fisica della materia - abbiamoricavato una sorta di diagramma delle fasi di un combattimento,che permette di determinare l'esito di una battaglia fin dallesue fasi iniziali". I ricercatori hanno studiato icombattimenti tra formiche Lasius paralienus, specie comune inEuropa, e quelle di una specie invasiva molto simile, Lasiusneglectus, che si e' recentemente diffusa in tutto ilcontinente. Piu' piccole delle altre specie e molto aggressive,le Lasius neglectus costituiscono enormi formicai con piu'regine e attaccano in massa il nemico, imponendosi grazie allamigliore strategia di combattimento e mettendo cosi' arepentaglio la stabilita' ecologica delle comunitA? di formicheautoctone. "Le formiche sono dei veri e propri ingegneriambientali a ha commentato Giacomo Santini, ricercatore diEcologia a e hanno un ruolo chiave nel funzionamento degliecosistemi che si riflette, a cascata, sulla vita degli animalipiu' grandi e ha effetti anche sulle attivita' umane. Il nostromodello chimico, che stiamo testando su altre specie diformiche, permettera' di prevedere la dinamica di cambiamentodi comunita' complesse e di comprendere in modo piu'dettagliato le modalita' di diffusione delle specie invasive".(AGI).