(AGI) - Ferrara, 8 lug. - Nei livelli archeologici del sito diIsernia La Pineta, risalenti a circa 600 mila anni fa, e' statorinvenuto un dente di bambino che, allo stato attuale dellericerche, rappresenta il piu' antico resto umano della PenisolaItaliana, grazie agli scavi condotti in collaborazione traSoprintendenza per i Beni Archeologici del Molise e lUniversita' di Ferrara, con la direzione scientifica di CarloPeretto, professore ordinario del Dipartimento di studiumanistici di Unife, tuttora titolare della concessione discavo rilasciata dal ministero dei beni e le attivita'culturali e del turismo. Si tratta di un primo incisivosuperiore sinistro da latte di un bambino deceduto all eta' dicirca 5-6 anni. Il dente mostra caratteristiche particolari chenon si ritrovano negli altri reperti rinvenuti in Europa,seppur riconducibili a un ampio contesto cronologico. Da questisi discosta perche' piu' gracile e meno bombato. Il repertorinvenuto viene attribuito a Homo heidelbergensis sulla basedelle sue caratteristiche, per le sue dimensioni e per la suaeta' cronologica In Europa, infatti, Homo heidelbergensis e'attestato a partire da circa 600 mila anni e rappresenta lantenato dell Uomo di Neanderthal che si diffondesuccessivamente in tutta Europa e che scompare in seguito alladiffusione dell Uomo anatomicamente moderno (Homo sapiens)almeno a partire da 40.000 anni fa. Il dente umano rinvenuto adIsernia rappresenta una scoperta straordinaria in quantopermette di fare luce sulla variabilita' di Homoheidelbergensis, che sembra essere molto pronunciata, e disottolineare la peculiarita' dei resti umani italiani piu'recenti che mostrano spesso una persistenza di caratteriarcaici se confrontati al resto dell Europa. I reperti umani in ambito europeo piu' antichi di 600 milaanni non sono frequenti. Particolare significato rivestono iritrovamenti attribuiti a Homo antecessor (Atapuerca vicinoBurgos in Spagna) compresi in un arco cronologico tra 1,2 e 0,7milioni di anni fa. L olotipo di Homo heidelbergenis e'rappresentato dalla mandibola rinvenuta a Mauer in Germania conuna attribuzione cronologica di circa 600 mila anni fa. Ilritrovamento umano a La Pineta porta un arricchimento notevoleal giacimento, gia' noto per la complessita' dellearcheosuperficie esplorate in questi anni, per la ricchezza deireperti faunistici, per l articolata produzione di reperti inselce e per le evidenze connesse con le strategie disussistenza in un ambiente di 600.000 anni fa. (AGI)