(AGI) - Bologna, 20 giu. - Nasce al Policlinico Sant'OrsolaMalpighi di Bologna la 'Prostate Unit', un progetto sanitariocon lo scopo di migliorare la diagnosi e la cura del carcinomaprostatico attraverso l'apporto sinergico delle diversediscipline specialistiche impiegate nella diagnosi e nella curadi questo tumore che negli uomini e' il primo per incidenza eil terzo per mortalita'. Oggi la presentazione da parte diGiuseppe Martorana, direttore dell'Unita' operativa di Urologiadell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola Malpighi.L'unita' sanitaria, che punta a diventare modello diriferimento per altre strutture ospedaliere, fa parte di unprogetto di ambito nazionale chiamato "PerSTEP", che ha loscopo di delineare le caratteristiche e la fattibilita' delle'Prostate Unit' in Italia, ovvero i centri di riferimento dovecurare il tumore della prostata in maniera multidisciplinare."La Prostate Unit - ha spiegato Martorana - ha come scopoprincipale la totale presa in carico del paziente, dall'iniziodella diagnosi e durante tutte le varie fasi della storiaclinica del paziente, per favorire il tempestivo accesso aimezzi diagnostici sofisticati, alle terapie necessarie e aiprogrammi di riabilitazione. Grazie all'introduzione delpercorso diagnostico terapeutico, sara' possibile offrire alpaziente l'approccio terapeutico piu' opportuno, valutatoattentamente in maniera collegiale e 'cucito' sulle necessita'di ogni singolo malato . Questo comportera' numeroseripercussioni positive per il paziente e per la collettivita',in termini di riduzione delle indicazioni terapeuticheinappropriate e dei trattamenti 'eccessivi', con riduzione deicosti sanitari". Per incidenza e diffusione il cancro allaprostata equivale nell'uomo al tumore al seno per le donne,essendo il primo per incidenza e il terzo per mortalita'. Aoggi sono circa 217mila gli italiani che convivono con lamalattia. I carcinomi prostatici rappresentano il 20 per centodi tutte le diagnosi di tumore in Italia. Se pero' negli ultimi10 anni si e' registrato un aumento del 50% dell'incidenza ditale tumore, la mortalita' e' diminuita del 10% grazie a unamaggiore prevenzione, nuove terapie e farmaci di ultimagenerazione. (AGI).