(AGI) - Milano, 17 giu. - Lo sviluppo della resistenza alleterapie ormonali e' collegato al malfunzionamento di un"oscillatore biologico", fino ad oggi sconosciuto, che regolala proliferazione cellulare e l'azione degli ormoninell'organismo. Questo e' quanto emerso da uno studio,pubblicato sulla rivista PNAS, condotto dal gruppo di PaoloCiana dell'Universita' Statale di Milano e finanziato da AIRC. Il 70 per cento dei tumori mammari ha il recettore per gliestrogeni e la crescita e' dipendente dalla presenza diestrogeni. I farmaci che bloccano il segnale ormonale sono perquesto un'efficace strategia terapeutica per il trattamento deltumore al seno. Tuttavia, in molti casi, soprattutto dimalattia metastatica, le pazienti trattate con terapia ormonalesviluppano nel tempo una resistenza al farmaco, che diventaquindi purtroppo inefficace, non riuscendo piu' ad impedire lacrescita del tumore. Nel 20 per cento dei casi la resistenza aifarmaci antiormonali e' dovuta alla perdita del recettoreestrogenico, che rende il tumore "ormone indipendente" e dunquenon piu' sensibile ad alcun trattamento ormonale. Il meccanismodescritto nel lavoro e' stato caratterizzato su linee cellularitumorali e in biopsie di tumori umani dai ricercatoridell'Universita' Statale di Milano guidati da Ciana, incollaborazione con i team di ricerca di Adriana Maggi delloostesso ateneo, di Giulia Piaggio dell'Istituto Regina Elena diRoma e di Maria Grazia Daidone dell'Istituto Nazionale deiTumori di Milano. Il gruppo della Statale di Milano descrive questomeccanismo come un "oscillatore biologico" perche' la suaazione sull'espressione ormonale e' l'esito della regolazionereciproca di due fattori: il recettore degli estrogeni el'oncogene c-MYB, che fluttuano durante il ciclo cellulare.Questo meccanismo e' controllato da una sequenza di DNA la cuimutazione, quando assume certe configurazioni, e' geneticamenteassociata al rischio di insorgenza non solo di patologieneoplastiche ormono-dipendenti (cancro mammario, all'ovaio,all'endometrio ed alla prostata), ma anche di diverse patologieche coinvolgono il sistema scheletrico (osteoporosi),cardiocircolatorio (aterosclerosi, infarto del miocardio eischemia cardiaca) e nervoso (sclerosi multipla). La sequenzadi DNA che controlla questa fluttuazione agisce favorendo ilrilascio ciclico dei livelli recettoriali e la sua fluttuazionedinamica. La ricerca dimostra che nei tumori che perdonol'espressione del recettore estrogenico e acquisisconoresistenza alla terapia ormonale, tale meccanismo si inceppa:il rilascio ciclico cessa e cosi' si determina lo spegnimentodell'espressione recettoriale. "La scoperta di questo'oscillatore biologico' - ha commentato Ciana - e' importante emolto promettente per futuri sviluppi: oltre ad identificare unnuovo livello di regolazione dell'azione ormonalenell'organismo, l'oscillazione coordinata del recettoreestrogenico e di c-MYB va considerata un bersaglio innovativoper le terapie volte alla sensibilizzazione di tumorirefrattari al trattamento ormonale". (AGI) .