Storia del foglio di calcolo che rese grande la Apple
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Storia del foglio di calcolo che rese grande la Apple

Storia del foglio di calcolo che rese grande la Apple

 VisiCalc
 Apple -  VisiCalc
Ci credereste: la cosa che ha determinato il successo di Apple è tra le meno 'cool' che abbiano mai trovato posto in una sua macchina. Oggi tutti associamo la mela al Macintosh prima e all'iPod e all'iPhone po,i ma nulla di tutto ciò esisterebbe se non fosse stato per un noioso, burocratico, catastale foglio di calcolo. E per un sistema di assegnazione delle cattedre sviluppato da uno studente della Harvard Business School.
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Quello che oggi tutti conosciamo come 'foglio Excel' non è il primo foglio di calcolo ad essere apparso su un computer: in origine fu VisiCalc, un programma di elaborazione di fogli elettronici che lo studente Dan Bricklin aveva ideato per dare un mano a uscire dal ginepraio dell'assegnazione degli insegnamenti in facoltà. In breve: aveva sviluppato un sistema in grado di fare in 15 minuti un lavoro che, a mano, richiedeva almeno 20.
Steve Jobs fu tra i primi a intuire le potenzialità di quel programma e lo integrò nell'Apple II, la prima macchina della casa di Cupertino ad avere un vero successo di massa. E fu lo stesso Jobs, in una intervista del 1996, ad ammettere che VisiCalc diede alla Apple quella spinta sul mercato che ne ha fatto il colosso che è oggi.
A parte i nerd più tosti, pochi sanno che il 17 ottobre è la giornata internazionale del foglio di calcolo, una delle funzioni meno sexy, creative e intriganti non solo di Apple, ma di qualunque pc. Ma senza il quale il mondo del'informatica non sarebbe come lo conosciamo.
Oggi Bricklin ha una sua piccola società di software cui dedicare il proprio tempo e una miriade di premi sulla mensola del caminetto. Non fu VisiCalc a renderlo ricco: nel 1979 il software non era ancora una di quelle proprietà intellettuali che era possibile brevettare. Lo sarebbe diventata solo nel 1981, per decisione della Corte Suprema Usa. Un po' troppo tardi per il portafoglio di un brillante studente di Harvard, ma con miracolosa tempestività per un astro nascente della Silicon Valley.
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