(AGI) - Milano, 24 lug. - "Per aumentare la durata della vitain salute e ridurre i crescenti costi sanitari e' essenzialeche la ricerca biomedica si focalizzi su quegli interventi cherallentando i processi d'invecchiamento posticipano oprevengono tutte le malattie croniche" afferma Luigi Fontana,professore ordinario di medicina e nutrizione pressol'Universita' degli Studi di Brescia e la Washington Universitydi St. Louis, Missouri (USA). In un articolo pubblicato oggisulla prestigiosa rivista scientifica 'Nature' Fontana e i suoicolleghi descrivono un nuovo paradigma scientifico che partendodai meccanismi biologici che regolano l'accumulo di dannotissutale trasformera' profondamente la pratica medica.Circa il 90 per cento degli anziani e' affetto da almeno unamalattia cronica e il 70% ne ha due o piu', principalmentepatologie cardiovascolari, tumorali e metaboliche, responsabilidi circa il 70% delle cause di morte in Italia. Gli studipreclinici hanno chiaramente dimostrato come la restrizionecalorica, ed alcune mutazioni genetiche ed agenti farmacologiciche riducono l'attivita' di vie di segnale metabolicheancestralmente conservate possono aumentare la durata dellavita fino al 50 per cento e ridurre drasticamente l'incidenzadella maggior parte delle malattie croniche associateall'invecchiamento. "Gli studi sulle scimmie e sull'uomo"continua Fontana "hanno confermato l'effetto protettivo diquesti interventi nutrizionali contro i tumori, le cardiopatie,il diabete e le malattie neurodegenerative". Ulteriori studisono certamente necessari, ma la massa di informazioni gia' innostro possesso suggerisce che molti trattamenti possono esseregia' implementati nella pratica clinica per ridurre lecomorbidita' e prolungare la durata della vita libera damalattie nell'uomo. Il vero problema e' che la maggior partedella ricerca scientifica, il modello d'insegnamentouniversitario e la professione medica si concentrano sultrattamento delle singole patologie, come per esempio lademenza o lo scompenso cardiaco, e non sulla prevenzione dellecause metaboliche e molecolari dell'invecchiamento umano."L'approccio incentrato sulla cura della malattia cronica hamostrato una efficacia limitata ed e' ormai tempo di cambiarestrada" - ha spiegato Sergio Pecorelli, Rettoredell'Universita' degli Studi di Brescia - "si deve passare daun modello didattico e sanitario incentrato sulla patologia adun modello focalizzato sulla promozione della salute". Propriola longevita' in salute, insieme ad ambiente, tecnologiebiomediche e stili di vita, rappresenta uno dei quattro temidel progetto Health&Wealth, approvato dal Consiglio diAmministrazione dell'Ateneo bresciano il 26 maggio scorso.L'iniziativa vuole fare diventare Brescia la prima Universita'tematica e centro di riferimento internazionale focalizzatosulla salute dell'uomo e dell'ambiente e lo sviluppo sociale edeconomico ecosostenibile del territorio. (AGI).