Semplice come bere un caffé? Non nello spazio, ma Nespoli c'è riuscito

TIPO: Foto
  • Un caffè per Paolo Nespoli
  •  Un caffè per Paolo Nespoli
  •   Un caffè per Paolo Nespoli
  •  Un caffè per Paolo Nespoli
30 settembre 2017, 12:45

Due anni dopo la Lavazza portata da Cristoforetti funziona ancora. E l'astronauta italiano festeggia l'International Coffee Day nella stazione spaziale



Due anni dopo la Lavazza portata da Cristoforetti funziona ancora. E l'astronauta italiano festeggia l'International Coffee Day nella stazione spaziale

Anche l’astronauta Paolo Nespoli ha festeggiato l’international Coffee Day bevendo un espresso a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, a 400 chilometri dalla Terra. Tutto grazie a ISSpresso, l’innovativa macchina a capsule realizzata dall’azienda torinese Argotec per Lavazza, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Una tecnologia inaugurata nel 2015 da Samantha Cristoforetti, diventato così il primo essere umano a bere un caffè espresso in stato di microgravità.
 

Due anni di caffè nello spazio
 

La partnership con l’ASI e un accordo con la NASA hanno fatto sì che l’esperimento italiano (che ora riceverà fondi da parte dell’agenzia americana per il suo funzionamento) potesse rimanere all’interno della stazione spaziale anche dopo la conclusione della missione di AstroSamantha, a disposizione dei futuri abitanti. 
 

Lo stesso aroma, anche a gravità zero
 

ISSpresso è stata studiata per replicare in orbita l’esperienza terrestre: la crema e il caffè non sono miscelate ma sono separate e la tazzina tradizionale diventa invece uno speciale sacchetto detto “pouch” che permette di bere il liquido con una cannuccia. Conservando l’aroma. È in grado, cioè, di fare il caffè in condizioni estreme, dove i princìpi che governano la fluidodinamica sono completamente differenti rispetto a quelli terrestri. Come ricorda David Avino, fondatore di Argotec, “Dopo due anni di permanenza in condizioni di microgravità, la macchina continua ad essere perfettamente funzionante”.
 

Una visione "green" nelle applicazioni terrestri
 

Le tecnologie innovative di ISSpresso hanno avuto anche ottime applicazioni sulla Terra. I requisiti severi della NASA in ambito di pulizia e riciclo hanno permesso all’azienda torinese di brevettare  alcune tecnologie per l’eliminazione di depositi di caffè e acqua prodotti dalle macchinette attualmente in commercio. Con una riduzione dello spreco idrico pari al 30%.



30 settembre 2017, 12:45

Due anni dopo la Lavazza portata da Cristoforetti funziona ancora. E l'astronauta italiano festeggia l'International Coffee Day nella stazione spaziale



Due anni dopo la Lavazza portata da Cristoforetti funziona ancora. E l'astronauta italiano festeggia l'International Coffee Day nella stazione spaziale

Anche l’astronauta Paolo Nespoli ha festeggiato l’international Coffee Day bevendo un espresso a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, a 400 chilometri dalla Terra. Tutto grazie a ISSpresso, l’innovativa macchina a capsule realizzata dall’azienda torinese Argotec per Lavazza, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Una tecnologia inaugurata nel 2015 da Samantha Cristoforetti, diventato così il primo essere umano a bere un caffè espresso in stato di microgravità.
 

Due anni di caffè nello spazio
 

La partnership con l’ASI e un accordo con la NASA hanno fatto sì che l’esperimento italiano (che ora riceverà fondi da parte dell’agenzia americana per il suo funzionamento) potesse rimanere all’interno della stazione spaziale anche dopo la conclusione della missione di AstroSamantha, a disposizione dei futuri abitanti. 
 

Lo stesso aroma, anche a gravità zero
 

ISSpresso è stata studiata per replicare in orbita l’esperienza terrestre: la crema e il caffè non sono miscelate ma sono separate e la tazzina tradizionale diventa invece uno speciale sacchetto detto “pouch” che permette di bere il liquido con una cannuccia. Conservando l’aroma. È in grado, cioè, di fare il caffè in condizioni estreme, dove i princìpi che governano la fluidodinamica sono completamente differenti rispetto a quelli terrestri. Come ricorda David Avino, fondatore di Argotec, “Dopo due anni di permanenza in condizioni di microgravità, la macchina continua ad essere perfettamente funzionante”.
 

Una visione "green" nelle applicazioni terrestri
 

Le tecnologie innovative di ISSpresso hanno avuto anche ottime applicazioni sulla Terra. I requisiti severi della NASA in ambito di pulizia e riciclo hanno permesso all’azienda torinese di brevettare  alcune tecnologie per l’eliminazione di depositi di caffè e acqua prodotti dalle macchinette attualmente in commercio. Con una riduzione dello spreco idrico pari al 30%.