@ Davood Abbasi Lo sconforto di chi ha perso i propri cari a Sarpol-e-Zahab
@ Davood Abbasi Sarpol-e-Zahab, il capoluogo a maggioranza curda della regione iraniana del Kermanshah si è trasformata in una città fantasma. I soccorsi all’alba di lunedì
@ Davood Abbasi A Kermanshah, capoluogo dell’omonima regione iraniana, molte persone hanno trascorso in macchina la notte tra domenica e lunedì con temperature rigide
@ Davood Abbasi Nella stessa città, chi ha trascorso invece la notte nei parchi, dopo aver perso la propria casa con l’inverno alle porte
@ Davood Abbasi C’è chi invece non ha potuto prendere sonno, tormentando il telefono per capire chi è ancora vivo tra i propri cari
@ Davood Abbasi Elam, i più fortunati nella seconda regione iraniana più colpita dal sisma hanno trovato una tenda per pernottare
@ Davood Abbasi Quello che resta di una casa di Kermanshah
@ Davood Abbasi Medici volontari da tutto l’Iran hanno raggiunto la regione di Kermanshah, come questa dottoressa immortalata a Qasr-e-Shirin
@ Davood Abbasi Centinaia di migliaia di persone, nell’ovest dell’Iran, hanno passato la notte all’aperto, attorno ad un fuoco, per soffrire meno il freddo pungente, come questa famiglia dell’Elam
@ Davood Abbasi Questa foto è la foto simbolo del terremoto in queste ore: a sinistra un palazzo del progetto Mehr di Sarpol-e-Zahab, costruito dal governo, totalmente distrutto, mentre sullo sfondo a destra, un palazzo costruito da un privato, rimasto completamente intatto dopo il sisma; un’immagine che più di 100 articoli mette in evidenza le lacune e le responsabilità del governo che anzichè garante del rispetto delle regole sulla costruzione di edifici anti-sismici, sembra stato il primo ad aver ignorato le normative
@ Davood Abbasi Lo sconforto di chi ha perso i propri cari a Sarpol-e-Zahab
@ Davood Abbasi Sarpol-e-Zahab, il capoluogo a maggioranza curda della regione iraniana del Kermanshah si è trasformata in una città fantasma. I soccorsi all’alba di lunedì
@ Davood Abbasi Lo sconforto di chi ha perso i propri cari a Sarpol-e-Zahab
@ Davood Abbasi Sarpol-e-Zahab, il capoluogo a maggioranza curda della regione iraniana del Kermanshah si è trasformata in una città fantasma. I soccorsi all’alba di lunedì
@ Davood Abbasi A Kermanshah, capoluogo dell’omonima regione iraniana, molte persone hanno trascorso in macchina la notte tra domenica e lunedì con temperature rigide
@ Davood Abbasi Nella stessa città, chi ha trascorso invece la notte nei parchi, dopo aver perso la propria casa con l’inverno alle porte
@ Davood Abbasi C’è chi invece non ha potuto prendere sonno, tormentando il telefono per capire chi è ancora vivo tra i propri cari
@ Davood Abbasi Elam, i più fortunati nella seconda regione iraniana più colpita dal sisma hanno trovato una tenda per pernottare
@ Davood Abbasi Quello che resta di una casa di Kermanshah
@ Davood Abbasi Medici volontari da tutto l’Iran hanno raggiunto la regione di Kermanshah, come questa dottoressa immortalata a Qasr-e-Shirin
@ Davood Abbasi Centinaia di migliaia di persone, nell’ovest dell’Iran, hanno passato la notte all’aperto, attorno ad un fuoco, per soffrire meno il freddo pungente, come questa famiglia dell’Elam
@ Davood Abbasi Questa foto è la foto simbolo del terremoto in queste ore: a sinistra un palazzo del progetto Mehr di Sarpol-e-Zahab, costruito dal governo, totalmente distrutto, mentre sullo sfondo a destra, un palazzo costruito da un privato, rimasto completamente intatto dopo il sisma; un’immagine che più di 100 articoli mette in evidenza le lacune e le responsabilità del governo che anzichè garante del rispetto delle regole sulla costruzione di edifici anti-sismici, sembra stato il primo ad aver ignorato le normative
@ Davood Abbasi Lo sconforto di chi ha perso i propri cari a Sarpol-e-Zahab
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