AGI - Si è da poco conclusa la quarta edizione degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, l’evento organizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale che riunisce una Community composta da oltre 100 top manager – tra CIO, CINO, CCO e CMO – delle principali imprese pubbliche e private italiane, per due giorni di lavoro e di aggregazione e un chiaro obiettivo: ragionare sulle traiettorie di sviluppo da imprimere ai temi della sostenibilità digitale.
E anche quest’anno, tra tavole rotonde, gruppi di lavoro e sessioni parallele su temi specifici, dalla due giorni di Bologna sono emersi importanti spunti sui quali lavorare per plasmare, in un’ottica di sostenibilità, il nostro futuro. Tra questi, i punti più urgenti ai quali i C-Level dovranno guardare con grande attenzione già dai primi mesi del 2026, per governare l’innovazione sostenibile supportata dal digitale in un contesto internazionale sempre più complesso e instabile. Punti che, a loro volta, sono stati declinati in 6 direttrici strategiche.
1.Garantire sicurezza energetica e accesso a energia sostenibile
L’Intelligenza artificiale richiede volumi crescenti di elettricità e risorse idriche. È ormai un tema noto: l’AI rappresenta uno degli strumenti più energivori e bisognosi di risorse per il proprio funzionamento dell’intero panorama tecnologico. E questo richiede di mettere in campo delle “contromisure”, necessarie per minimizzarne gli impatti e per sfruttarne al meglio l’enorme potenziale. In questa direzione, l’accesso a energia rinnovabile stabile e competitiva diventa un fattore critico di continuità operativa, con impatto diretto su costi, resilienza e sostenibilità delle infrastrutture digitali.
2.Rafforzare la sovranità infrastrutturale delle aziende e il controllo della supply chain tecnologica
La dipendenza da pochi Paesi per semiconduttori, cloud e supercalcolo rappresenta un rischio sistemico. Per questo motivo, le imprese devono diversificare i fornitori, valutare opzioni di infrastrutture sovrane – senza infrastrutture autonome, non può esistere sovranità digitale – e integrare il rischio geopolitico nelle strategie di investimento.
3. Proteggere e valorizzare il capitale dei dati
In un mondo in piena trasformazione digitale, sono i dati la principale risorsa strategica del ventunesimo secolo. E, mai come oggi, gestirli e utilizzarli in modo adeguato significa accumulare potere economico. Per questo governance, qualità, sicurezza e controllo dei flussi diventano ora leve decisive per innovazione, competitività e conformità normativa, in un quadro internazionale sempre più frammentato.
4. Investire su talenti e su competenze tecnologiche avanzate
Le competenze tecnologiche di alto livello rappresentano la base essenziale per governare il cambiamento in corso. Considerando il contesto – siamo di fronte a una scarsità globale di competenze in IA, cloud, semiconduttori e cybersecurity – si rendono quindi necessarie politiche aziendali aggressive su formazione, attrazione e retention. È da qui che passa molto del nostro futuro: il capitale umano è la condizione abilitante della sovranità tecnologica.
5. Collegare strategia energetica e trasformazione digitale
Nell’ambito della sostenibilità digitale, transizione energetica e digitale non sono, e non possono essere, due elementi distinti e paralleli. Basti pensare al fatto che è impossibile sviluppare Intelligenza artificiale senza una base energetica solida. In questo contesto, per le imprese l’integrazione tra transizione green e trasformazione digitale significa ridurre i costi, mitigare i rischi e ottenere vantaggi competitivi nei mercati regolati.
6. Prepararsi alla multipolarità tecnologica e al nuovo ordine globale dell’innovazione
India, Brasile, Indonesia, Nigeria e Arabia Saudita stanno emergendo come nuovi hub di innovazione e di addestramento dati. L’Africa, in particolare, fornisce materie prime, forza lavoro digitale e mercati in espansione. Il futuro tecnologico sarà inevitabilmente multipolare: i C-Level devono ripensare supply chain, partnership e strategie di mercato in un mondo dove l’innovazione non è più centrata solo su Stati Uniti, Europa e Cina.
Un percorso da seguire
Governare lo sviluppo tecnologico e la trasformazione digitale è quindi un obiettivo complesso ma fondamentale, soprattutto per l’importanza che ciò avrà nel raggiungimento di un futuro più sostenibile. Il lavoro della Community degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale ha tracciato una strada: ora sta alle imprese e le organizzazioni impegnate in questo campo percorrerla, per fare della sostenibilità digitale una leva di competitività e di progresso.