AGI - Il settore turistico contribuisce per circa l’11% al valore aggiunto nazionale e, come mostrato dai dati Istat, sostiene ben il 12% degli occupati. Soltanto nel 2024, si sono registrate oltre 450 milioni di presenze, con una spesa turistica stimata in crescita a 110 miliardi. Con un trend che sembra confermarsi positivo anche per il 2025, questi dati evidenziano come il turismo rappresenti un pilastro fondamentale per l’economia italiana: tuttavia, insieme al suo grande dinamismo e i benefici che questo porta con sé, il settore comporta naturalmente anche importanti sfide da cogliere e da affrontare, soprattutto dal punto di vista della sostenibilità.
L’incremento dei flussi richiede infatti l’adozione di strategie innovative volte a ridurne l’impatto – ambientale, ma non solo – e, in questo contesto, la digitalizzazione assume il ruolo di alleato strategico: lo strumento ideale per ottimizzare i servizi, favorire una gestione più efficiente delle risorse e per rendere il comparto, per i consumatori e per le destinazioni, più sostenibile nel suo complesso. Ma cosa pensano i cittadini italiani della trasformazione in atto nel settore? La ricerca Sustainable Tourism realizzata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale esplora proprio questo aspetto, e i suoi risultati offrono alcuni importanti spunti di riflessione.
Per gli italiani il digitale migliora l’esperienza turistica
Il 71% degli italiani intervistati dichiara di utilizzare le tecnologie digitali per prenotare le proprie vacanze, e di avere avuto, in questo senso, una migliore esperienza proprio grazie all’uso del digitale. Più nel dettaglio, la percentuale sale tra i più giovani (81%) e tra i cittadini più digitalizzati e attenti alla sostenibilità. È un chiaro segnale: i consumatori consacrano il digitale a strumento fondamentale nel loro percorso di scelta turistica. E gli operatori del settore – dai più piccoli ai più grandi – devono oggi necessariamente cogliere questo segnale per rimanere al passo.
L’Intelligenza artificiale? Uno strumento contro l’Overtourism
Il sovraffollamento turistico è un fenomeno ormai noto, che incide negativamente tanto sulla qualità della vita dei residenti quanto sull’esperienza dei visitatori. Ma la tecnologia digitale, anche in questo caso, può rappresentare una soluzione efficace. A esserne convinti sono circa due italiani su tre (65%), per i quali strumenti come l’Intelligenza artificiale hanno un ruolo importante nel contrasto al fenomeno. Sfruttare il potenziale della tecnologia in questo ambito significa gestire in modo più equilibrato i flussi turistici, migliorando l’esperienza di viaggio e generando benefici per l’ambiente, l’economia locale e le comunità residenti: un’opportunità, questa, che l’intero comparto non può lasciarsi sfuggire.
Il digitale supporta o penalizza gli operatori più piccoli?
Per gli utenti meno attenti alla sostenibilità e meno digitalizzati (55%), le applicazioni di prenotazione online di ristoranti e alberghi concentrano l’attenzione del turista sui posti più popolari, favorendo gli operatori più grandi. Al contrario, per l’81% degli italiani più vicini alle tematiche del digitale e della sostenibilità, questi strumenti consentono di scoprire mete alternative e al di fuori di quelle ordinarie, supportando gli operatori più piccoli. Dati, questi, che suggeriscono che la mancanza di cultura sui temi della sostenibilità digitale porti con sé una mancanza di fiducia verso il potenziale positivo, in questo caso economico, dei nuovi strumenti digitali.
Vacanze sostenibili: il digitale offre le soluzioni, ma in molti non lo sanno
L’uso di strumenti come le app per la prenotazione online di ristoranti e alberghi, peraltro, risulta abbastanza diffuso: ad usarle raramente o con regolarità è infatti poco meno di un italiano su due, in particolare tra i più giovani e i più digitalizzati. La situazione cambia, però, per le app che consentono la prenotazione di strutture ricettive che danno importanza alla sostenibilità: qui la frequenza d’uso cala a meno di uno su cinque, e il 41% dei cittadini intervistati non sa neanche dell’esistenza di questo tipo di servizi. È dunque necessario, in parallelo allo sviluppo di competenze digitali, comunicare in maniera più incisiva l’esistenza di simili soluzioni, sfruttando la leva della digitalizzazione per mettere in atto comportamenti virtuosi nell’ottica della sostenibilità.
Sostenibili? Sì, ma a parità di costo…
I cittadini italiani si dimostrano sensibili ai temi della sostenibilità, ma quando questa “pesa” direttamente sul proprio portafoglio, fanno più fatica a metterla in pratica. È infatti ben il 67% degli intervistati a dichiarare di preferire, nelle proprie scelte di viaggio, strutture green, ma solo se queste sono disponibili a parità di costo. C’è dunque un’importante distanza tra le scelte ideologiche e le scelte economiche dei cittadini: un gap da colmare, in primis a livello culturale, per poter cogliere i frutti di una reale trasformazione sostenibile.