
Il cibo più in voga tra i padiglioni di Expo 2020 Dubai è quello vegano: secondo la stampa locale è il trend che determina il grande successo di ristoranti e punti ristoro con nessuna materia prima di origine animale. Non manca ovviamente anche il gluten free per celiaci, al quale sono è dedicati un intero ristorante e molti punti ristoro nel sito dell’Esposizione universale emiratina. In generale sono oltre 200 i posti dove poter mangiare seduti a un tavolo e una miriade di temporary food corner appaiono in momenti diversi della settimana, per stupire gli ospiti e soddisfare le più disparate esigenze.
I buongustai hanno cibo per i lori palati: dal libanese Bairon di Beirut che sta riscrivendo le ricette della cucina mediterranea con enfasi su ricerca e innovazione, alla panetteria britannica Bread Ahead con impasti lievitati naturalmente, anche senza glutine, fino ai dessert gelati del monegasco Café de Paris. Riflettori puntati anche sulla cucina del Medioriente con lo yemenita Maraheb, l’arabo fusion del Rising Flouvers, il Jubilee con 31 chef di fama internazionale che si alternano ai fornelli con le loro brigate (Jordan Bailey, Heinz Beck, Gert De Mangeleer, Thomas Bühner solo per citarne alcuni). Spazio anche all’Africa con Alkebulan dello chef Alexander Smalls, la vasta offerta del Chinese Culture & Cuisine Palace e il super pop Adrift Burger Bar da Venice Beach (California) con i piatti instagrammabili del celebrity chef David Myers. Ancora affamati? Allora c’è tempo per una pausa al XYST, un ristorante vegano con sprint dell’influencer di life style Matthew Kenney.
(foto: al-Wasl Dome a Expo 2020 Dubai)
Il cibo, a ogni latitudine, fa da contorno alla parola “amore” e a Expo non fa eccezione. Così per la festa di San Valentino i ristoranti hanno presentato 16 diverse romantiche proposte: da menù a nove portate a speciali dessert a edizione limitata, fino a esclusivi piatti con guarnizioni floreali edibili. E per i fortunati con un tavolo sotto la cupola di Al Wasl Dome risuonava anche la musica dei Coldplay di Chris Martin: la loro hit “A Sky Full of Stars” è una delle più suonate all’Esposizione e la cornice migliore per un’intera notte colorata di rosa.
Sempre in tema di cibo, il Padiglione Italia ha visto protagonista Oscar Farinetti, patron di Eataly, che ha lanciato un messaggio all’Innovation Talk “The future of the Italian food system between innovation, safety and sustainability: organic food and more”, organizzato il 14 febbraio in collaborazione con l’Agenzia Ice: agricoltura biologica obbligatoria entro cinque anni per l’intera totalità dei prodotti italiani. “L'Italia è una superpotenza del cibo biologico e lo siamo anche del cibo sostenibile, con meno della metà di emissioni di CO2 nella produzione alimentare rispetto ai nostri principali partner europei - ha aggiunto l’ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Nicola Lener -. Le aziende italiane, i centri di ricerca e le università sono desiderose di cooperare su questo obiettivo. Il cibo è un veicolo potente nelle nostre relazioni bilaterali".
Dal 13 al 17 febbraio ha preso vita negli Emirati anche l’ormai immancabile rassegna mondiale sul cibo. In uno scenario ormai tornato alla normalità pre-Covid, al Centro mondiale del commercio di Dubai (DWTC) si è svolto Gulfood 2022, il mega evento che ogni anno raduna stakeholders del F&B capaci di anticipare le tendenze, ma anche tecnici, agricoltori, responsabili di vendita al dettaglio, nonché analisti da tutto il mondo. Con numeri da capogiro: 120 i paesi partecipanti, più di 4000 le aziende, 21 sale di esplorazione del cibo e più di 100 chef premiati. Cifre important, in linea con il ruolo giocato dall’area del Golfo, snodo strategico per l’intero comparto del food, porta d’accesso ai mercati mediorientali e a paesi con i redditi pro capite tra i più alti al mondo.