Escalation di tensione in Medio Oriente dove nelle ultime 24 ore quindici soldati israeliani sono rimasti feriti in attacchi a Gerusalemme e in Cisgiordania, tre palestinesi sono stati uccisi a Hebron e Jenin mentre un arabo-israeliano è stato colpito a morte nella Città Vecchia. "Il terrore non ci travolgerà", ha assicurato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, mentre il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha dato la colpa al clima creato dal piano di pace promosso dall'amministrazione Trump, duramente respinto da Ramallah.
Gli attacchi sono stati celebrati da Hamas che li ha definiti "una risposta tangibile" al cosiddetto 'accordo del secolo' promosso da Washington che prevede la creazione futura di uno Stato palestinese, ridotto e dalla sovranità limitata, a fronte però della perdita di Gerusalemme e di una fetta consistente della Cisgiordania, con il via libera a Israele per l'annessione della Valle del Giordano e di tutte le colonie. Una prospettiva che ha fatto infuriare i palestinesi.
Nella notte, il primo attacco contro un gruppo di soldati della brigata Golani che si trovava vicino al First Station, un noto luogo di ritrovo a Gerusalemme ovest; un auto ha improvvisamente sterzato e li ha investiti a forte velocità, prima di scappare. Dodici i feriti di cui uno in gravi condizioni. L'auto è stata ritrovata e le forze armate israeliane (Idf) hanno lanciato una gigantesca caccia all'uomo di cui conoscono l'identità.
Alcune ore dopo, il secondo attacco nella Città Vecchia di Gerusalemme, vicino alla Porta dei Leoni, dove un palestinese ha sparato contro dei soldati, colpendo alla mano uno di loro; i militari hanno risposto al fuoco e l'hanno ucciso. Si tratta di un arabo-israeliano di Haifa, il 45enne Shadi Bana, convertitosi da poco dal cristianesimo all'Islam. La violenza si è poi spostata in Cisgiordania: un soldato è rimasto lievemente ferito in un attacco armato nei pressi della colonia di Dolev in Cisgiordania; l'aggressore ha sparato dall'auto ed è poi scappato. Un secondo attacco è avvenuto poche dopo vicino Qalqilya, dove un palestinese ha aperto il fuoco contro dei militari, ferendo lievemente uno di loro.
Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 3 palestinesi in scontri con le truppe israeliane in Cisgiordania: il 17enne Muhammad Al-Haddad a Hebron e il 19enne Yazan Munther Abu Tabikh a Jenin; sempre qui è stato ferito mortalmente anche un agente della polizia palestinese, il 25enne Tariq Loay Badwan. A Jenin gli scontri sono stati scatenati dalla demolizione da parte dei soldati con la stella di David dell'abitazione di Ahmed Kunbe, ritenuto il responsabile dell'omicidio di un colono nel settembre 2018 vicino Nablus.