Il problema dei Simpson con Apu

 In pochi si sarebbero mai aspettati di dover affrontare l’esistenza del gestore del Jet Market in quello che è uno dei più longevi nonché geniali e iconici show della storia della tv mondiale, come un problema. Eppure è così

simpson apu 

Pare davvero surreale la vicenda che ha visto protagonista Apu Nahasapeemapetilon, uno degli storici personaggi de’ I Simpson. In pochi si sarebbero mai aspettati di dover affrontare l’esistenza del gestore del Jet Market in quello che è uno dei più longevi nonché geniali e iconici show della storia della tv mondiale, come un problema. Eppure è così, e se in Italia la notizia è rimbalzata con qualche mese di ritardo negli Stati Uniti già da un po' si parla di Apu. Ma rispetto a cosa vi chiederete?

Il problema l’ha fatto emergere l’attore comico statunitense ma di origini indiane Hari Kondabolu nel suo The Problem with Apu, un documentario che denuncia tutti gli stereotipi sul popolo indiano messi in evidenza dal personaggio dei Simpson. Come scrive mondofox.it “il comico ritiene che Apu sia un personaggio offensivo per la comunità indiana residente in America e non".

Un personaggio offensivo?

Dall'uscita del documentario è passato quasi un anno e altri attori indiani tra cui Priyanka Chopra si sono schierati contro gli ideatori dei Simpson per la cancellazione di Apu, il simpatico commesso indiano del Jet Market, perché - a detta loro - si tratta di un personaggio "altamente stereotipato, arretrato e poco realistico che non rappresenta minimamente la popolazione indiana odierna”.

La domanda che a questo punto ci si pone è ovvia: è vero che la comicità di Apu sia basata essenzialmente su questi suddetti stereotipi? Sulla visione che ha l’americano medio degli indiani? Assolutamente si. Possiamo allora tacciare Matt Groening e i suoi immensi Simpson di razzismo? Assolutamente no.

Una storia che funziona grazie agli stereotipi

Questo perché in linea di massima quasi tutto l’umorismo meravigliosamente dissacrante della sceneggiatura degli episodi è basato sugli stereotipi. Che riguardano le minoranze, certo, e noi italiani potremmo stare ore a lamentarci di vedere dal 1987, data della creazione della famiglia più amata della tv, gli italiani descritti solo come mafiosi come Tony Ciccione o pizzaioli baffuti ed eccessivamente gesticolanti come Luigi Risotto.

Ma i primi ad essere presi in giro per i propri limiti sono proprio gli americani, come Cletus, bifolco dall’accento del Sud degli Stati Uniti, sporco, ignorante e sposato con la sorella; ma senza stare a sottilizzare, tutta Springfield rappresenta e riunisce alla perfezione tutte le possibili declinazioni degli stereotipi dell’americano medio, ignorante, corrotto, machista, guerrafondaio, alcolizzato e bigotto. Insomma, per quanto si possa capire l’amarezza nel vedersi messi in scena come venditori truffaldini con un forte e buffo accento tutto questo allarmismo attorno alla figura di Apu risulta davvero eccessivo.

Addio ad Apu?

Ad alimentare la discussione anche l’intervento del produttore di origine indiana Adi Shankar, che in un’intervista a Indiewire sostiene che gli sarebbero arrivate all’orecchio alcune voci di corridoio da membri della produzione dello show: “Apu sarà lasciato cadere del tutto. Non se ne farà un caso, ma sarà lasciato andare per evitare ulteriori polemiche”. E allora lo stesso Shankar ha deciso di dare una mano e portarsi avanti con il lavoro istituendo un contest per sceneggiatori incaricati di scrivere una puntata in cui Apu viene fatto fuori dalla serie.

A questo punto anche la produzione dello show ha deciso di aprire bocca sull’argomento, e lo fa tramite Al Jean che su twitter scrive “Adi Shankar non è un produttore dei Simpson. Gli auguro il meglio, ma non può parlare a nome dello show”. Ma la notizia ha già nel frattempo generato il caos in rete, il mondo si è scoperto innamorato del divertentissimo proprietario del Jet Market, tant’è che la risposta del pubblico alla prospettiva di vedere sparire Apu dallo show è stata quella di indire una petizione, che al momento supera le 37mila firme, per eliminare da Netflix tutti gli spettacoli di Hari Kondabolu. 



Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it