Il Paese più grande del mondo sta crescendo: la Marina russa ha annunciato martedì di aver localizzato nell'Oceano Artico cinque piccole isole emerse dalle acque grazie al ritiro dei ghiacci, causati dai cambiamenti climatici. L'esistenza di questi nuovi territori, situati in una baia al largo dell'arcipelago di New Zembla, nell'estremo nord della Russia, è stata confermata da una spedizione marittima in loco in agosto e settembre.
Secondo il capo della flotta russa nell'estremo nord, Alexander Moiseiev, "lo scioglimento del ghiaccio, il suo crollo e i cambiamenti di temperatura hanno portato alla loro scoperta di queste isole". Alla fine di agosto, le immagini satellitari avevano rivelato l'esistenza di queste terre, le cui dimensioni sono stimate dalla flotta russa tra 900 e 54.000 metri quadrati (quasi otto campi da calcio).
Tra il 2015 e il 2019, lo scioglimento del ghiaccio artico è stata il più grande mai registrato, stando ad un rapporto delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale pubblicato a settembre. In questo contesto, la Russia ha aperto negli ultimi anni una serie di basi militari e scientifiche nell'Artico, tentata dalla possibilita' di stabilire una rotta commerciale senza precedenti e di sfruttare fonti di idrocarburi precedentemente inaccessibili.
Durante la spedizione russa che ha confermato l'esistenza dei cinque isolotti, l'equipaggio di 60 persone che comprendeva diversi scienziati, per la prima volta in questo tipo di missioni si era imbarcato in un rimorchiatore e non in un rompighiaccio. Secondo Denis Krets, comandante delle spedizioni russe nell'estremo nord, la missione ha anche confermato l'esistenza di un'isola precedentemente considerata una penisola, attaccata all'arcipelago Francois-Joseph, a ovest di New Zait. Le autorità russe hanno indicato che questi territori saranno presto "battezzati".