Nel referendum in Catalogna ha vinto il Sì. Che succede ora?
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Nel referendum in Catalogna ha vinto il Sì. Che succede ora?
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Diretta Twitter

Il referendum minuto per minuto

  • 23.50: Secondo le proiezioni il Sì ha vinto con oltre il 90% dei voti
  • 22.50: I feriti negli scontri ai seggi sono 844. Tra questi 19 poliziotti e 14 agenti della Guardia Civil.
  • 20.26: Mariano Rajoy parla alla Spagna e annuncia: la maggioranza dei catalani non ha voluto partecipare a questa sceneggiata e ha ignorato la chiamata alle urne. Siamo una democrazia avanzata e tollerante, ma anche ferma e determinata nel rispetto dello stato di diritto"
  • 20.01: Seggi chiusi. Comincia lo spoglio
  • 19.35: In 319 dei 6.249 seggi allestiti per il referendum non è stato possibile votare a causa dell'intervento della polizia spagnola.
  • 18.19: Quattro persone sono state arrestate dalla polizia spagnola che sta cercando di bloccare le operazioni di voto. Due sono state arrestate per resistenza, una a Lleida e una a Girona; sempre a Girona è stato arrestato un minore in una circostanza in cui è rimasto ferito un poliziotto. Un'altra persona è stata arrestata a Sant Andreu de la Barca
  • 18.15: Al referendum ha votato oltre il 50% degli aventi diritto. Lo ha sostenuto il portavoce della Generalitat catalana, Jordi Turull.
  • 16.30: Un giudice di Lleida, comune a 150 km ad ovest di Barcellona, ha aperto un'inchiesta contro la polizia catalana, i Mossos d'Esquadra, che si è rifiutata di obbedire all'ordine della magistratura del 27 settembre di bloccare le operazioni di voto del referendum illegale sulla secessione della Catalogna da Madrid. Lo riferisce El Mundo.
  • 15.00: Sale di molto il numero dei feriti negli scontri di oggi. I servizi d'emergenza locali affermano che si tratta di 91 persone (la Generalitat catalana aveva parlato di 337). Sul fronte opposto secondo il ministero dell'Interno almeno 11 agenti sono rimasti a loro volta feriti.
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  • 14.10: Il ministro dell'Interno, Juan Ignacio Zoido, ha accusato il presidente indipendentista della Generalitat (regione autonoma) catalana di essere "l'unico responsabile" di quanto sta accadendo in Catalogna e "non può pretendere di scaricare la colpa" sul governo spagnolo come ha tentato di fare.
  • 14.00: La Generalitat (regione autonoma) catalana ha aperto una pagina web interattiva per segnalare i seggi aperti per votare il referendum bollato come illegale dalla Corte Costituzionale spagnola per la secessione da Madrid. Lo segnala la stessa Generalitat sul suo account Twitter
  • 13.20: Feriti negli scontri 10 poliziotti spagnoli che tentavano di chiudere i seggi dove i separatisti hanno chiesto di esprimersi sulla secessione da Madrid. Lo riferisce El Mundo.
  • 13.05: La Generalitat (regione autonoma) catalana ha aperto una pagina web per consentire il voto elettronico a distanza al referendum bollato come illegale dalla Corte Costituzionale spagnola per la secessione da Madrid.
  • 13.00: La Guardia Civil ha effettuato il primo arresto in Catalogna. Un indipendentista è stato fermato per resistenza a pubblico ufficiale in un ambulatorio trasformato in seggio d'emergenza.
  • 12.55: I dirigenti catalani sono "responsabili" di quanto accade oggi, fermino "la farsa del referendum". Lo chiede in conferenza stampa il rappresentante del governo di Madrid in Catalogna, Enric Millo.
  • 12.30: La Procura generale spagnola potrebbe aprire un'inchiesta contro i Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, per essersi comportata come una "polizia politica". Lo riferiscono fonti della Procura al quotidiano El Pais.
  • 12.00: I media riferiscono di una situazione finalmente tranquilla con lunghe file ai seggi dove votano molti anziani.
  • 11.35: I media spagnoli fanno il primo bilancio degli scontri: l'emittente Tv3 parla di almeno 40 i feriti mentre El Mundo riferisce di 38 contusi di cui 3 in gravi condizioni.
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  • 11.15: il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, con il garofano rosso simbolo dell'indipendenza della Catalogna, al seggio di Sant Julia de Ramis, a Girona: "Violenza irresponsabile da parte della polizia di Madrid, noi volevamo solo votare in maniera pacifica. Una vergogna che resterà sempre nella nostra memoria"
  • 11.10: Agenti antisommossa della Polizia Nazionale spagnola hanno sparato proiettili di gomma mentre cercavano di allontanarsi dal seggio Ramon Llull di Barcellona. Lo scrive l'agenzia Efe, secondo cui almeno una persona è stata ferita.
  • 10.53: Il portavoce del governo catalano, Jordi Turull: "Il 73% dei seggi elettorali sono aperti e stanno funzionando".
  • 10.20: Il ministro dell'Interno, Juan Ignacio Zoido, in un messaggio su Twitter, scrive che la Polizia sta sequestrando le urne nei seggi in Catalogna "per compiere il mandato giudiziale e difendere la legalità di fronte a un referendum sospeso dal Tribunale Costituzionale".
  • 10.05: Il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, ha votato per il referendum sull'indipendenza. Lo fa sapere su Twitter il presidente dell'Anc, l'Assemblea Nazionale Catalana, Jordi Sanchez.
  • 9.30: Varie persone sono rimaste ferite in un intervento della polizia in alcuni seggi a Barcellona. Le immagini mostrano agenti in tenuta antisommossa e persone in terra.
    In diversi altri punti della città gli agenti stanno sgomberando i seggi e si segnalano scontri tra cittadini e forze dell'ordine. Al momento non si registrano arresti.
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  • 9.22: Guardia Civil al seggio di Sant Julia de Ramis, a Girona. Gli agenti hanno fatto irruzione nel seggio dove doveva votare il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont. Nel seggio si trovavano centinaia di persone. Sequestrate le urne.
  • 8.50: Secondo i media spagnoli Puidgemont ha annunciato che si potranno stampare a casa le schede referendarie e portarle ai seggi8.15: Il Governo catalano ha annunciato a sorpresa che tutti gli elettori che ne abbiano diritto potranno votare in qualunque locale adibito a seggio.
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