Odiava la famiglia von Weizsaecker. Tanto da essersi deciso ad un folle atto di vendetta, coltivata nel fervore di una "acuta patologia psichica". L'uomo che martedì sera poco prima delle 19 in una clinica privata di Berlino ha accoltellato e ucciso il medico Fritz von Weizsaecker, figlio dell'ex presidente della Repubblica federale Richard von Weizaecker, alla fine ha rivelato durante il lungo interrogatorio dalla polizia il movente del suo delitto: ce l'aveva con il padre, che riteneva corresponsabile degli orrori della guerra del Vietnam.
Ma essendo l'ex capo di Stato morto nel 2015, ha deciso di colpire il suo familiare più stretto: il figlio, Fritz Eckhart Freiherr von Wezsaecker, medico specializzato in gastronterologia, con pubblicazioni rinomate sull'epatite, nato nel 1960: colpito con un coltello alla gola subito dopo aver tenuto una conferenza martedì sera presso la Schlosspark-Klinik di Charlottenburg, dove lavorava dal 2005 come primario. Morto sul posto, dopo che ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile.
Il Paese è sotto shock
La Germania è sotto shock per un assassinio che in un primo momento era sembrato inspiegabile, dato che gli inquirenti non riuscivano a stabilire elementi di contatto tra l'assassino - un 57enne proveniente da Andernach, una cittadina della Renania Palatinato - e la vittima, primario di una della più rinomate cliniche private di Berlino.
Vieppiù che la dinamica del delitto ha dell'incredibile: l'assalitore ha ascoltato fino alla fine la conferenza sul "fegato grasso" del dottor von Weizsaecker, seduto in mezzo al pubblico, composto da una ventina di persone. Come riferiscono alcuni testimoni oculari, l'uomo non era stato notato da nessuno prima e durante il discorso di von Weizsaecker. Dopodiché si è alzato ed è corso verso il podio, dove ha colpito il medico al collo, con un coltello. Anche un poliziotto seduto nel pubblico per seguire il discorso del rinomato dottore, intervenuto nel tentativo di salvare il medico, è stato gravemente ferito. Immediatamente ricoverato e operato d'urgenza, la sua vita non è in pericolo. Il killer è stato infine sopraffatto da altre persone intervenute alla conferenza.
Le indagini fumose. Poi, la svolta
Tutti i presenti sono stati sentiti la sera stessa dalla polizia. Per diverse ore gli inquirenti hanno brancolato nel buio: killer e vittima non si conoscevano, non si erano mai incontrati in tutta la vita. Infine, la sorpresa: a quanto affermato dalla Procura, il movente è stato individuato in una "forte ostilità nei confronti della famiglia von Weiszaecker", a sua volta dovuta quasi certamente ad una forma di instabilità mentale.
E questo nonostante in un primo momento l'uomo di Andernach fosse sembrato agli agenti "coerente, sicuramente non confuso" durante l'interrogatorio. Ora il quadro è diverso. È lo Spiegel a rivelare che la "ostilità" del 57enne avrebbe a che vedere con il ruolo avuto dall'ex presidente Richard von Weiszaecker presso il colosso Boehringer, per il quale aveva lavorato negli anni 60: in particolare, colui che successivamente sarebbe stato il primo capo dello Stato della Germania riunificata ebbe, secondo l'assalitore, una qualche responsabilità nella fornitura di sostanze velenose targate Boehringer e utilizzate durante il conflitto in Vietnam, circostanza che finora la Procura non ha voluto né confermare né smentire.
L'assassino, scrive sempre lo Spiegel, è già stato visitato da specialisti. In relazione ad una "grave patologia psichica" la Procura intende chiedere il suo ricovero presso una clinica, per omicidio e tentato omicidio. Fino a ieri l'uomo non era stato mai segnalato alle forze dell'ordine per nessun precedente di tipo penale.
Chi era Richard von Weizsaecker jr
Per quanto riguarda von Weizsaecker jr, la sua biografia parla di una lunga carriera medica: dopo aver lavorato a Friburgo, Boston e Zurigo, era dal 2005 primario per la medicina interna alla Schlosspark-Klinik. Lascia una moglie e tre figli.
Suo padre Richard era stato presidente della Repubblica federale dal 1984 e il 1994, dopo esser stato borgomastro di Berlino dal 1981 al 1984. Ebbe risonanza mondiale il suo discorso per il 40esimo anniversario della capitolazione tedesca alla fine della Seconda guerra mondiale, con la quale si era espresso con forza contro "l'oblio della memoria". Un discorso che ebbe un tale impatto, da convincere pienamente anche l'opposizione di sinistra: Spd e la Linke rinunciarono a presentare un proprio candidato nelle presidenziali del 1989.