AGI - Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha chiesto di "dare ascolto alle legittime rivendicazioni di chi manifesta", dopo che per il secondo giorno consecutivo a Teheran ci sono state proteste nel bazar e nelle zone centrali contro le difficoltà economiche, le forti oscillazioni della valuta iraniana e il carovita.
"Ho chiesto al Ministro degli Interni di ascoltare le legittime richieste dei manifestanti, avviando un dialogo con i loro rappresentanti, affinché il governo possa fare tutto il possibile per risolvere i problemi e agire in modo responsabile", ha affermato Pezeshkian, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Irna.
Le misure del governo e la crisi inflazionistica
"Il sostentamento della popolazione è la mia preoccupazione quotidiana. Abbiamo in programma misure fondamentali per riformare il sistema monetario e bancario e preservare il potere d'acquisto della popolazione" ha aggiunto il Presidente in un post su X. Domenica il presidente Pezeshkian ha presentato in Parlamento il bilancio per il prossimo anno persiano, che inizia il 21 marzo, tra le critiche dei deputati che ritengono il previsto aumento salariale del 20% insufficiente di fronte all'elevata inflazione. Il capo di Stato ha riconosciuto "non è proporzionale all'inflazione" ma ha messo l'accento sulle difficoltà nel reperire risorse. "Qualcuno mi dica dove dovrei trovare i soldi", ha sottolineato, annunciando che per cercare di compensare la differenza il governo attuerà agevolazioni fiscali e amplierà i programmi di sostegno alle famiglie, come i buoni spesa. Secondo il Centro Statistico Iraniano, l'inflazione annua delle famiglie in Iran ha raggiunto il 42,2% tra novembre e dicembre, mentre l'inflazione annua ha superato il 52%. Inoltre, l'economia iraniana ha subito una contrazione compresa tra lo 0,6% e lo 0,8% durante il primo semestre iraniano (dal 21 marzo al 21 agosto), secondo i dati recenti della Banca Centrale del Paese. Nel frattempo, il rial si è svalutato del 39% rispetto al dollaro nel corso del 2025. In questo scenario, diversi parlamentari hanno messo in dubbio la capacità del governo di stabilizzare l'economia e criticato la sua politica valutaria, osservando che il continuo deprezzamento del rial e la mancanza di un piano chiaro per frenare l'inflazione potrebbero far aumentare ulteriormente i prezzi.
Le manifestazioni a Teheran e l'allerta dei Guardiani della Rivoluzione
Ieri commercianti nella capitale hanno "chiuso o parzialmente chiuso i loro negozi" e le persone si sono radunate "scandendo slogan di protesta contro il tasso di cambio e la situazione economica", riporta l'agenzia Irna. Immagini e video rilanciati su X mostrano manifestanti che marciano nel mercato e in strada, urlando frasi anti-regime e incoraggiando altri a unirsi a loro. I Guardiani della Rivoluzione islamica sono in stato di massima allerta a Teheran da ieri, hanno riferito fonti interne del gruppo d'opposizione Mek (Mojahedin del Popolo Iraniano). Tra le proteste a Teheran c'è stata quella di un gruppo di commercianti di telefoni cellulari in un centro commerciale che ieri ha chiuso brevemente i negozi per manifestare contro "le forti fluttuazioni del tasso di cambio e i danni causati al mercato della telefonia mobile. L'agenzia di stampa conservatrice Fars ha avvertito che le proteste rischiano di portare instabilità. L'economia iraniana è sotto pressione a causa dell'elevata inflazione e delle sanzioni occidentali legate al suo programma nucleare.