AGI - Nel giorno del Consiglio europeo che deciderà sull'utilizzo degli asset russi congelati, la Banca centrale russa avverte che farà causa alle banche europee nei tribunali arbitrali russi per essere risarcita dei mancati profitti derivati dal blocco e dall'utilizzo illeciti dei suoi asset.
In un breve comunicato stampa, la Banca centrale russa ha affermato che "in relazione ai tentativi in corso di sequestrare e utilizzare illegalmente" i suoi beni, avverte che intraprenderà azioni legali per "recuperare i danni dalle banche europee in un tribunale arbitrale russo", chiedendo non solo il valore dei "beni trattenuti illegalmente", ma anche i "profitti persi".
Zelensky, utilizzare gli asset è giusto e legale
"Proprio come le autorità confiscano i soldi ai trafficanti di droga e sottraggono armi ai terroristi, i beni della Russia devono essere utilizzati per difendersi dall'aggressione russa e per ricostruire ciò che è stato distrutto. È morale, è giusto ed è legale, confermato dalla competenza di molti, molti professionisti". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando ai leader europei al vertice UE.
"Deve essere l'Europa a prendere questa decisione, non qualcuno là fuori che fa pressioni sull'Europa o cerca ancora una volta di svendere gli interessi europei a Mosca. E se, o quando, verrà presa questa decisione di utilizzare appieno i beni russi per difendersi dall'aggressione russa, allora, come altre decisioni forti che l'Europa ha preso in precedenza, col tempo diventerà chiaro a tutti che questa è stata la scelta giusta e ha reso l'Europa più forte", ha aggiunto Zelensky.
"Se non ci sarà una decisione europea ora, allora tutte le parole che abbiamo sentito per anni sulla solidarietà europea, l'autonomia, la capacità dell'Europa di difendere la giustizia a livello globale, saranno prive di significato. I russi, e non solo loro, sentiranno che l'Europa può essere sconfitta. Non è sicuramente ciò di cui gli europei hanno bisogno", ha sottolineato il presidente ucraino.
"Come si può credere veramente nelle future garanzie di sicurezza? Quelle di cui stiamo discutendo molto e quelle scritte nei documenti euroatlantici, se l'Europa non riesce a prendere la decisione sulla garanzia di sicurezza finanziaria per l'Ucraina in una situazione moralmente cristallina e completamente giusta?", ha concluso.
Von der Leyen, non lasceremo il vertice senza una soluzione
"Dobbiamo trovare una soluzione. Il presidente del Consiglio europeo ha affermato, e io lo sostengo, che non lasceremo il vertice senza una soluzione per i finanziamenti all'Ucraina per i prossimi due anni, e che una delle due opzioni dovrà essere concordata entro l'anno". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al suo arrivo al Consiglio europeo.
Gli asset russi congelati
La scorsa settimana, l'Ue ha avviato una procedura per congelare a tempo indeterminato circa 210 miliardi di euro di asset russi congelati in Europa e che dovrebbero essere utilizzati come garanzia per un prestito di 90 miliardi di euro a Kiev. In risposta, la Russia ha avvertito di possibili misure qualora i suoi fondi venissero utilizzati per sostenere l'Ucraina. Come misura di ritorsione, tra le altre cose, Mosca valuterebbe la possibilità di confiscare i restanti beni occidentali sul suo territorio.
La Banca Centrale Russa ha intentato una causa da 229 miliardi di dollari contro il depositario belga Euroclear, che detiene i fondi russi congelati; la prima udienza è prevista per metà gennaio. Nel frattempo, sono state elaborate misure per semplificare il sequestro di proprietà straniere in risposta ad "azioni ostili".
Orban, utilizzare gli asset è un'idea stupida
"L'idea è stupida: rubare i soldi a qualcuno. Ci sono due paesi in guerra. Non è l'Unione europea, si tratta di Russia e Ucraina, e qualcuno dell'Unione europea vorrebbe rubare i soldi a uno dei due Paesi per poi darli a un altro. È come marciare verso la guerra. Quindi il primo ministro belga ha ragione, non dovremmo farlo". Lo ha dichiarato il premier ungherese, Viktor Orban, al suo arrivo al Consiglio europeo. Per Orban "non c'è sufficiente sostegno" affinché la proposta venga approvata oggi.
Tusk, soldi oggi o sangue domani
"Ora abbiamo una scelta semplice: o soldi oggi o sangue domani, e non parlo solo dell'Ucraina, parlo dell'Europa. E questa è una decisione che dobbiamo prendere, ed è solo nostra. Credo che tutti i leader europei debbano finalmente essere all'altezza della situazione, e questo è tutto ciò che posso dire oggi". Lo ha dichiarato il premier polacco, Donald Tusk, al suo arrivo al Consiglio europeo.